Fanghi tossici, i sindaci si muovono

AMBIENTE • Belli Franzini: «Ho scritto a tutte le autorità». Gozzi: «Già conosciamo i terreni su cui Wte ha sversato le sostanze»

Vanni Raineri

In merito alla questione dei fanghi e gessi smaltiti nelle nostre campagne, su cui è in corso un’indagine della Procura di Brescia, la settimana scorsa avevamo lanciato un appello ai sindaci attraverso l’intervista a Riccardo Groppali. Le prime risposte non si sono fatte attendere, tanto che già sabato mattina il primo cittadino di Gussola, Stefano Belli Franzini, ha emesso un comunicato che riportiamo:
“In merito alla vicenda fanghi che riguarda la Wte, come appreso dagli organi di stampa è stato citato anche il nostro territorio comunale. In qualità di sindaco e di autorità sanitaria locale ho scritto ad Arpa, ai Carabinieri forestali, ad Ats ed alla Provincia di Cremona per sapere come vogliano comportarsi con i terreni sui quali è avvenuto lo spandimento verificando che non vi sia un pericolo per la salute pubblica. Trovo sia corretto e dovuto dare informazioni corrette alla cittadinanza. Auspico che dopo il clamore della vicenda e la presa di posizione di molte parti politiche, di categorie agricole ed anche di enti si possa provvedere rapidamente a modificare la norma riferita ai gessi di defecazione ed ai fanghi, attraverso la loro tracciabilità e soprattutto investire risorse per trovare nuove soluzioni sostitutive allo spandimento su terreni agricoli. Chiederò anche a Regione di inserire nei comuni vulnerabili le aree nelle quali sono presenti anche centrali a Biogas e di non valutare solo in base alla presenza di allevamenti, in quanto anche questa attività va a creare disturbo olfattivo, soprattutto se è presente pollina e viene rivelata anch’essa sui terreni agricoli. Trovo non corretto che vi siano territori che alla fine rischiano di diventare il gabinetto di altri. Per questo sono ad estendere a tutti i colleghi sindaci l’invito ad una riflessione seria e concreta sull’introduzione di regole comuni che possano circoscrivere la possibilità di effettuare tale attività. Spero che anche questa volta l’atteggiamento da parte di chi ha potere decisionale non sia quello di inerzia o far sì che il tempo e la breve memoria cancelli il tutto e soprattutto auspico che gli autori ed i responsabili dei gravi gesti paghino veramente per il danno arrecato”.
Una presa di posizione decisa, cui fa seguito quella del sindaco di Martignana di Po (il Casalasco è la zona più colpita in provincia) Alessandro Gozzi, che afferma una cosa importante: si possono già conoscere i terreni sui quali la Wte ha sversato il materiale: «La ditta ci aveva inviato l’elenco dei mappali. Nel nostro Comune sono interessati 5 ettari di terreno, e ne conosciamo i proprietari. È mia intenzione convocare un incontro con i comuni interessati e sono già andato dai miei legali. Vorrei sapere cosa si intenda fare su quei terreni, in quanto tra un paio di settimane è prevista la raccolta del frumento. Si dovrebbe bloccare il seminato per fare le analisi del caso: dobbiamo sapere». Che ne pensa di dedicare a pioppicoltura i terreni su cui c’è stato lo sversamento? «Direi che è la cosa più logica, poiché per 10 anni non si produrrebbero cibi commestibili. Ma la magistratura sta bloccando le aree?». E sull’idea di costituirvi parte civile? «È una via percorribile, ma la cosa migliore sarebbe farlo tutti assieme, coi sindaci interessati della zona».
«Ho scritto alle varie autorità - ci dice Belli Franzini - per non ritrovarmi tra sei mesi con gli spandimenti, che di per sé sono attività lecita, al contrario dei gessi. La questione va affrontata in modo serio. Sul nostro territorio c’è una sola azienda interessata, da parte nostra abbiamo un regolamento comunale che ci ha consentito di limitare questo tipo di attività, ma noi sindaci abbiamo le mani legate: siamo autorità sanitaria ma senza competenza. Per questo ho posto a tutti la domanda. Inoltre dell’indagine sono venuto a conoscenza attraverso i media, e non è una cosa normale».
Anche la politica regionale ha preso posizione. L’assessore lombardo all’Ambiente Raffaele Cattaneo ha scritto al ministro della Transizione Ecologica Cingolani manifestando le preoccupazioni della giunta e chiedendo una normativa nazionale sui gessi che oggi manca. Cattaneo ha anche affermato che la Regione si è costituita in giudizio al Consiglio di Stato contro la Wte, e che verrà implementato il sistema dei controlli.
Per la minoranza, anche il consigliere del M5S Marco Degli Angeli ha chiesto di limitare lo spandimento e di intensificare i controlli, chiedendo anche una verifica sul coinvolgimento della Lombardia e di Aipo dello scandalo.
Anche il Pd, per bocca del consigliere Matteo Piloni, ha chiesto che la Regione investa sui controlli limitando lo spargimento di fanghi e gessi provenienti da altre regioni. 


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