COMMERCIO • In attesa della riduzione (oggi è al 22%). Rosita Viola: «La famiglia va sostenuta»
Si ha ben da difendere la parità di genere, ma è (anche) dai piccoli interventi che si possono cambiare le cose. E piccoli poi non sono, come nel caso degli assorbenti e tamponi che le donne utilizzano in età fertile, all’incirca per 40 anni. È giusto che l’Iva su un prodotto del genere sia al 22%, come se si trattasse di un bene di lusso e non di un prodotto di prima necessità? No di certo, ma di fatto, nonostante da più parti e sempre più spesso si levino voci che chiedono un cambiamento, non si fa nulla. Provate a fare il conto di quanto incida l’Iva del 22% per 40 anni, considerato che una donna consuma in media tra i 10mila e i 14mila assorbenti. Moltiplicateli per il prezzo di un assorbente e calcolate la parte di Iva, e il conto è fatto.
In diversi paesi d’Europa la cosiddetta Tampon tax sta facendo discutere, e alcuni governi hanno già abbassato l’imposta. Da noi resta invece al 22%: solo per gli assorbenti biodegradabili e compostabili due anni fa è scesa al 5%, ma sono di non facile reperimento, e inoltre sulle plastiche monouso come queste l’Unione Europea ha recentemente sollevato perplessità.
Ci rendiamo conto che l’Iva sul tartufo è del 10%, e la stessa aliquota è applicata ai francobolli da collezione? Giusto che l’Iva sul latte e sui libri sia al 4%, ma sono forse gli assorbenti beni di minore necessità?
E così c’è chi lancia proposte, chi petizioni online, ma anche chi ci mette del suo per fare il primo passo avanti concreto. Parliamo delle 16 Farmacie Lloyds che si trovano in provincia di Cremona, le quali hanno deciso di azzerare l’Iva del 22% sugli assorbenti femminili fino al 31 dicembre 2021, favorendo l’acquisto a prezzo ridotto da parte delle loro clienti. Lo ha annunciato Arianna Furia, Direttore Vendite Retail del Gruppo Admenta Italia-LloydsFarmacia: «Parliamo di un bene a pieno titolo definibile come primario, che non ha alcun senso equiparare alla tassazione di quelli di lusso. Come LloydsFarmacia, l’abbiamo ritenuta una scelta doverosa e urgente. Perché le scelte inclusive e di eguaglianza ci appartengono, fanno parte della nostra identità e del nostro operare quotidiano. Siamo quindi particolarmente soddisfatti di varare questa iniziativa, con l’auspicio che possa essere un ulteriore segnale, verso un prossimo provvedimento nazionale. Sappiamo che sono diverse le nazioni che si sono già mosse in questa direzione».
Alla presentazione dell’iniziativa è intervenuta anche Rosita Viola, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cremona. «È un’iniziativa importante - ha detto - che sosteniamo poiché contribuisce a sensibilizzare tutto il nostro Paese su quella che viene definita una discriminazione fiscale di genere. Considerato inoltre il difficile periodo socio-economico determinato dall’emergenza sanitaria, è un aiuto concreto per tante famiglie. L’acquisto degli assorbenti, come è noto, è un’esigenza che si ripete ogni mese e considerato il periodo fertile di una donna, che dura in media quarant’anni, si può ben comprendere l’impatto in termini di spesa».
Lei, le chiediamo, ha allargato il tema agli assorbenti per neonati e altri prodotti per la cura dei bambini, a rimarcare la solita scarsa attenzione verso la maternità, e tutto ciò che ne consegue, al netto di tutti gli allarmi lanciati ogni volta una ricerca mostra come non facciamo più figli. «È un tema che va portato avanti. Chiaro che non si svolta solo con questo provvedimento, ma serve un interesse generale per sostenere la famiglia. Sono tanti i prodotti per la loro cura che meriterebbero un’aliquota più bassa: si pensi ai soli seggiolini per l’auto».
Come mai su questo tema gli annunci della politica sono convergenti ma poi nulla cambia? «Tutti non so, nelle discussioni parlamentari sono stati proposti emendamenti che qualcuno non ha votato».
Diciamo meglio: le dichiarazioni di facciata sono tutte per la riduzione dell’aliquota, ma poi non se ne fa nulla. «Bisognerebbe vedere chi ha votato cosa e ricordarglielo. Importante comunque è tenere il faro acceso, e questa iniziativa di LloydsFarmacia va in questo senso, anche alla luce del periodo terribile vissuto del Covid. Però si va a momenti: ci sono temi che sistematicamente tornano in auge per poi scomparire dalle agende. Iniziative come questa sono un segnale importante, grazie alla disponibilità di chi commercia questi prodotti».
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