Luglio, tornano i viaggi esteri Italia, potenzialità inespresse

 TURISMO • Le sole Isole Baleari registrano oltre il doppio delle presenze turistiche di Sicilia e Sardegna assieme. Spagna e Francia ci staccano

Vanni raineri

Per il vero ottimista la variante Delta è solo la doppia curva di un circuito automobilistico. In realtà siamo coscienti di non essere ancora completamente fuori dal tunnel del Covid, ma rispetto all’estate scorsa (quando pagammo una libertà concessa senza le dovute attenzioni) abbiamo dalla nostra i vaccini, che proseguono la loro corsa inibitoria del virus e promettono di regalarci un’estate serena.
Se è vero, come è vero, che in Italia abbiamo pagato particolarmente cara la pandemia in termini di morti e contagi, oggi è altrettanto vero che da noi più che altrove c’è nell’aria una sensazione di rinascita che tocca vari aspetti della vita. Fra due giorni potremo circolare liberamente all’aperto senza mascherina (tranne il caso di assembramenti), l’Unione Europea ha dato il via libera al piano finanziario che, se saremo bravi, potrà risollevare la nostra situazione economica e strutturale. Nel mentre, il nostro pil si sta comportando meglio delle aspettative.
Il momento magico sembra toccare anche le nostre passioni. La Nazionale italiana di calcio sta suscitando grande entusiasmo per le sue prestazioni, mostrando come si possa dominare grazie alla coesione di gruppo anche senza spiccate individualità (tradizione non proprio nelle nostre corde), anche nel tennis conosciamo un momento straordinario come mai in passato. Nella musica un gruppo di ventenni che si cimenta in un genere musicale non certo nelle nostre radici (il rock) sta diventando un fenomeno planetario, anche qui come mai accaduto in passato. Insomma, c’è un clima di euforia che nemmeno i più accaniti no-vax riescono a scalfire.
In tutto ciò, ci prepariamo alla vacanze estive. Tra pochi giorni, il primo luglio, il certificato Covid che tutti coloro che sono stati vaccinati stanno scaricando entrerà in vigore in tutta l’Unione Europea. Durerà 9 mesi dal giorno della seconda vaccinazione, e consentirà di viaggiare senza problemi, finalmente, dopo i tanti dubbi che ci hanno assillato.
In realtà la comunicazione non sta viaggiando come dovrebbe: ogni Paese Ue sta difendendo i propri interessi veicolando il messaggio che le vacanze vanno fatte senza espatriare, per avvantaggiare la propria economia, in Italia in modo particolare. È una strategia miope: che vantaggio avremmo noi italiani se ognuno rimanesse nel proprio Paese? Fortunatamente ognuno sceglie i propri luoghi di vacanza in autonomia, e così ci prepariamo a fare le valigie per passare i confini e nello stesso tempo ad accogliere finalmente coloro che sceglieranno di trascorrere le loro vacanze in Italia.
Tra le grandi riforme che andrebbero fatte, però, una riguarda proprio il turismo. Tra di noi ci raccontiamo che l’Italia è il più bel Paese al mondo, che tutti si innamorano, che siamo la meta più ambita e via dicendo, ma raramente lo confutiamo con cifre che lo attestino. Questo perché la realtà delle cifre dice altro, e invece di partire da quelle per vedere cosa dobbiamo correggere, preferiamo fare come gli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia.
Gli ultimi dati da utilizzare come base di partenza sono quelli del 2019, pre-pandemia. Uno studio Eurostat ha valutato i pernottamenti nei vari Paesi della Ue, comprensivi sia dei turisti stranieri che di quelli locali. Complessivamente si è registrato un aumento del 2,4%, per un totale di oltre 3,2 miliardi di notti trascorse nelle strutture turistiche. La Spagna (+0,5%) rimane al primo posto con 469 milioni di pernottamenti, seguita dalla Francia (446 milioni, +0,8%) e la Germania (436 milioni, +4%). Solo al quarto posto l’Italia, con 433 milioni di notti e un +0,9%, davanti al Regno Unito (allora nella Ue: 375 milioni e +5,7%).
Per quanto riguarda invece gli arrivi di turisti alle frontiere, siamo al terzo posto con quasi 60 milioni, staccati però da Francia (quasi 90 milioni) e Spagna (oltre 80 milioni).
Se valutiamo le macro-aree italiane più visitate dagli stranieri, il 54,5% ha scelto il nord, il 29% il centro, il 15% sud e isole. Tra le regioni, primeggia il Veneto (16,1%), seguito da Trentino Alto Adige (12%), Toscana (11,1%), Emilia Romagna (9,5%) e Lombardia (9,1%). La Campania è ferma al 5,1%, Puglia, Sicilia e Sardegna al 3,5%, La città italiana più visitata nel 2018 (italiani e stranieri) è Roma con 29 milioni di turisti; segue da vicino Venezia (comprensiva dell’entroterra) con 28,2 milioni, poi Milano (12,1) e Firenze (10,6). La sola sponda veronese del Lago di Garda ha ben tre città tra le 20 italiane che hanno superato i 2 milioni di presenze l’anno: nel tratto meridionale della costa veronese si registrano più turisti che nella costiera amalfitana comprensiva di Napoli. È evidente che c’è molto da fare per rilanciare il turismo soprattutto nel nostro sud. Si pensi che le Isole Baleari registrano ogni anno oltre 60 milioni di presenze (che corrispondono a 16 milioni di turisti), contro i 15 milioni della Sicilia (corrispondenti a 3,7 milioni di turisti) e i 13 milioni della Sardegna.
Ecco, proprio partendo dalla straordinaria bellezza delle nostre regioni del sud si dovrebbe fare una seria analisi per poter finalmente spiccare il volo.

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