Chi dice no alla Ti-Bre: la solita politica miope

INFRASTRUTTURE • Alla richiesta dei 4 presidenti di provincia replicano gli ambientalisti: “Né necessaria né strategica”

 Vanni Raineri

Erano anni che di Ti-Bre non si parlava, mentre le ruspe erano in azione per completare il primo tratto, da Fontevivo a Trecasali. Il secondo sarebbe stato quello vero, fino a Nogarole Rocca col nuovo ponte sul Po e le opere integrative che attendono da decenni, in primis la tangenziale di Casalmaggiore. Negli ultimi anni ad infuriare erano le polemiche sulla Cremona-Mantova: su quell’opera erano dirette le proteste degli ambientalisti cremonesi, ormai convinti che la Ti-Bre si sarebbe fermata a Trecasali, al massimo per deviare con la Cispadana in terra emiliana verso Mantova (raggiungendo l’autostrada tra le province di Mantova e Reggio Emilia).
Poi, improvvisa, la presa di posizione dei 4 presidenti delle province interessate (Cremona, Mantova, Parma e Verona), i quali hanno chiesto al governo nazionale di intervenire per completare l’opera considerata necessaria. Una mossa condizionata anche dal fiume di denaro in arrivo da Bruxelles per far ripartire il nostro Paese.
I favorevoli vedono già una Cremona-Mantova intersecata dalla Tirreno-Brennero (il che ne consentirebbe anche un più ampio utilizzo), con la possibilità di arrivare da Cremona in Trentino in metà tempo rispetto ad oggi. I contrari puntano sulla riqualificazione della ex SS10 (la Cremona-Mantova appunto) mentre il Ti-Bre lo vorrebbero solo ferroviario. Dopo aver riportato, negli scorsi due numeri, il parere dei presidenti, ora lasciamo spazio agli ambientalisti, con l’appello sul tema firmato da: Coordinamento Comitati No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre, Legambiente Lombardia, Wwf Cremona Salviamo il Paesaggio cremonese-casalasco, Legambiente Cremona, Italia Nostra Cremona Italia Nostra Mantova, Slow Food cremonese, Fiab Lombardia, Noi, Ambiente, Salute ODV Viadana Stati Generali Clima Ambiente e Salute della Provincia di Cremona, Creafuturo per l’economia circolare.
Ecco la posizione degli ambientalisti:
L’appello dei presidenti delle Province di Cremona, Parma, Mantova e Verona, per chiedere il completamento del Ti-Bre autostradale, ci ha ricordato per un attimo un famoso spot pubblicitario, e, se non fosse in gioco l’inutile distruzione dei loro territori, ci ha fatto anche un po’ sorridere. Sorprendenti e anacronistiche, infatti, le argomentazioni addotte a supporto della loro richiesta.
“NECESSARIA”: coraggioso qualificarla come tale, visto che la relativa concessione è datata 1° luglio 1974, che la Regione Emilia Romagna e gli ultimi governi l’hanno classificata come opera non prioritaria, che l’esiguità dei flussi di traffico previsti non ne giustificano la costruzione, al punto che un progetto, il cui finanziamento doveva essere a carico del concessionario Autocisa s.p.a., ora ha invece un piano finanziario (del valore complessivo di 3,4 miliardi di euro), alla cui copertura dovrà provvedere lo Stato (delibera Cipe 22/1/2010), mentre gli automobilisti stanno finanziando, con l’incremento assentito dei pedaggi, il primo lotto in costruzione.
“STRATEGICA”: diversi i tracciati ipotizzati nella storia di questo progetto, ma il vincolo di non cambiarne i capisaldi (Fontevivo-Nogarole Rocca) per mantenere in capo ad Autocisa spa la concessione, ha impedito di valutare le alternative. Una di queste era rappresentata dal cosiddetto “tracciato basso”, che con l’innesto sulla A22 a sud di Mantova, ne avrebbe costituito un tratto di tangenziale. La “bocciatura” di questo tracciato è il vero motivo alla base del progetto autostradale della Cr-Mn. Da sottolineare inoltre che il Ti-Bre autostradale esiste già! E’ il tratto non autostradale della “Cispadana”, che collegherà il casello di “Terre verdiane”, del primo lotto in costruzione, con quello di Reggiolo sulla A22, e che la regione Emilia Romagna ha inserito in un nuovo corridoio est-ovest addirittura alternativo ed in competizione con la Cr-Mn.
“OTTIMIZZARE I FLUSSI DI TRAFFICO FRA EUROPA CENTRO-SETTENTRIONALE E IL TIRRENO”: solo il 7% delle merci viaggia su “ferro”, mentre il 93% ancora su gomma, a dispetto di quanto ci chiede l’Europa. L’apertura del tunnel ferroviario di base del Brennero e il completamento della linea ferroviaria “Pontremolese”, con il suo naturale proseguimento verso Verona con il Ti-Bre ferroviario, rappresentano in tal senso una grande opportunità, che verrebbe vanificata da continue e antieconomiche rotture di carico.
L’iniziativa dei quattro presidenti, sollecitata dai soliti mandanti politici ed economici, ha un solo e unico obiettivo, quello di rendere possibile la realizzazione dell’autostrada regionale Cr-Mn, che con il Ti-Bre autostradale non divide soltanto il tratto comune di nove Km da Calvatone a Marcaria, ma anche la conclamata inutilità, dimostrata dalla assenza di adeguati flussi di traffico e dalla presenza di moderne e sostenibili alternative.
Questa iniziativa è l’ulteriore conferma che l’interlocuzione in corso tra la politica e le istituzioni locali, compresa Regione Lombardia, e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili riguarda esclusivamente la questione autostradale, e in particolare il completamento del Ti-Bre.
Allora delle due cose l’una: o la mancata realizzazione del Ti-Bre viene usata come causa dell’insostenibilità finanziaria del progetto della Cr-Mn, giustificando con questo la scelta di voler liquidare la concessionaria con un accordo da 25 mln di euro, o la richiesta del completamento del Ti-Bre, qualora accolta dal governo, toglierebbe alla regione l’unica motivazione alla base della trattativa in corso con la società Stradivaria spa.
Di fronte alla deriva climatica e ambientale in atto, è irresponsabile rispondere con la solita miope politica, fatta di asfalto e cemento, che perpetua le cause che l’hanno prodotta. Serve uscire, ora, dal “medioevo” della mobilità, e impiegare il poco tempo che ci rimane per cambiare decisamente rotta. Non ce lo chiede solo l’Europa, ma ce lo impone l’inderogabile necessità di salvaguardare la vita su questo pianeta”. 

Commenti