Da Simone a Valentina: l’oro olimpico torna dopo 21 anni

 TOKYO 2020 • L’oro di Sydney 2000 ha rivissuto le emozioni di allora ed esalta la determinazione della Rodini, mentre Davide Magri ricorda il percorso di Valentina iniziato a 10 anni

FABIO VARESI
Da Sydney a Tokyo. Sono passati tanti anni,addirittura 21, prima di riassaporare il gusto di un oro olimpico nel canottaggio e come allora in barca c’è un figlio del Po. Stavolta è addirittura una figlia, che ha regalato all’Italia il primo oro a cinque cerchi al femminile. E pensare che Valentina Rodini (ph Canottaggio.org) a fine maggio ha dovuto fermarsi per una microfrattura a una costola, che ha allarmato un po’ lo staff azzurro, ma con la sua tenacia, è arrivata comunque a Tokyo in perfette condizioni e con Federica Cesarini hacompiuto un capolavoro, vincendo l’oro più ambìto nel doppio Pesi Leggeri. Del resto, le due azzurre sono arrivate in Giappone con il titolo europeo e anche ai Giochi hanno confermato la loro superiorità, vincendo con un gran tempo la semifinale e ripetendosi in una finale risoltasi sul filo di lana, tanto che al traguardo Vale e Fede hanno dovuto attendere il responso ufficiale prima diesultare. Per i suoi allenatori alla Bissolati, Gigi Arrigoni e Davide Magri è stata una grande emozione, che ha compensato l’amarezza per il 5º posto di Giacomo Gentili nel quattro di coppia, causato da un errore prima dei millemetri. Valentina, classe 1995 e socia della Bissolati, è nata sportivamentenella sua canottieri all’età di 10 anni. «Fin da Allieva - rivela Magri - ha sempre dimostrato di essere determinata e di sapere dove voleva arrivare. Sotto la guida di Gigi Arrigoni e la mia, Valentina è cresciuta alla Bissolati, conquistando fin dalla categoria Ragazze i Campionati italiani, per poi passare da Junior a Mondiali ed Europei. Valentina è il simbolo dello sport con la S maiuscola, fatto da sacrifici, gioie e sconfitte, ma sempre con umiltà, partendo da un sogno da giovane canottiera, che a Tokyo si è realizzato».
Sempre disponibile e con il sorriso sulle labbra, ha festeggiato con il pudore di chi ha quasi vergogna di esagerare, ma ha compiuto un’impresa sportiva da tramandare ai posteri e a 26 anni, se vorrà, potrà scrivere ancora pagine importanti in questo sport fatto soprattutto di tanta fatica. «È stata una gara fantastica - ha rivelato Valentina - a 15 colpi dalla fine ho chiamato il via che ci ha permesso di balzare davanti, ma gliultimi cinque colpi non finivano mai. Dopo il traguardo, ho avuto subito lasensazione che fossimo medaglia d’oro, ma c’era incertezza e ho voluto aspettare la conferma del tabellone. Poi è esplosa la gioia che doveva esserci al termine di una finale come questa. La dedico alle mie due società, la Bissolati a Cremona, dove sono cresciuta in un gruppo di ragazze fantastiche e le Fiamme Gialle, che ora sono la mia famiglia. Soprattutto un grazie particolare va a Gigi Arrigoni, mio tecnico sia alla Bissolati che in Nazionale che ha sempre creduto in me, anche quando non ci credevo io. Mi ha spronata, abbiamo litigato, abbiamo avuto divergenze, ma se Gigi si pone in questo modo, è perché ci crede più di te e fa in modo di spronarti ad avere lo scatto necessario affinché ci creda anche tu. Ha avuto ragione».
Dicevamo di Simone Raineri da Casalmaggiore, oro a Sydney, ma anche argento a Pechino nel 2008 in quel quattro di coppia che da allora ci fa tanto soffrire. «Grande Valentina, grande emozione - ha affermato Raineri -, un oro splendido di una ragazza altrettanto splendida.L’ho sempre vista lavorare con grande determinazione e mi fa piacere che sia stata ripagata da un grande risultato. Dopo 21 anni un oro che parla ancoracremonese, è molto bello. Speriamo a Parigi nel 2024 di vedere anche un oromaschile. La vittoria di Valentina, la prima al femminile, può essere un esempio per tante altre ragazze che si vogliono affacciare al canottaggio. Complimenti a Gigi Arrigoni, ai suoi collaboratori e alla Bissolati, che daanni stanno lavorando benissimo e che dal 2000 è ai vertici, a partire dal bronzo di Nicola Sartori nel doppio a Sydney, poi sul podio con me nel quattro di coppia ai Mondiali del 2001 a Lucerna».
 
Il canottaggio azzurro, che ha nettamente migliorato il risultato di Rio 2016, ha aggiunto anche due bronzi, nel doppio Pesi Leggeri e nel quattro senza, capace di salire sul podio malgrado il cambio di un atleta alle prima luci dell’alba a causa del Covid. Ma non va dimenticato lo splendido quarto posto del quattro di coppia femminile di Alessandra Montesano, casalasca cresciuta all’Eridanea, che prima dell’impresa di Valentina, è stato il miglior risultato al femminile nel canottaggio. «Sonofelice di aver contribuito a scrivere un pezzetto di storia per l’Italia del canottaggio femminile, ma siamo ai Giochi Olimpici e quando arrivi a un secondo e poco più dal podio, non puoi accontentarti solo di quello. Resta comunquel’entusiasmo per ciò che abbiamo fatto, e la consapevolezza che questo è solo un punto di partenza», ha affermato Alessandra.

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