TOKYO 2020 • La barca di Giacomo Gentili non ha avuto problemi a passare il turno, dopo una gara sempre in controllo, mentre l’armo della casalasca ha solo sfiorato il pass per la finale. Valentina Rodini in semifinale
FABIO VARESI
Bentornato quattro di coppia. A distanza di 13 anni (dai tempi di Pechino 2008), una delle specialità più amate dal canottaggio italiano torna in una finale olimpica e la speranza è quella diemulare le gesta dell’armo di Simone Raineri, oro a Sydney 2000 e argento appunto in Cina. Gentili, bissolatino delle Fiamme Gialle, insieme a SimoneVenier, Andrea Panizza e Luca Rambaldi (nella foto Canottaggio.org) e con Filippo Mondelli nel cuore, hanno tenuto fede ai pronostici, conquistando il pass per la finale di martedì grazie al secondo posto in batteria (in 5’39”28), alle spalle della Polonia di soli 3 centesimi, in una gara comunque sempre in controllo. Una prova di maturità all’esordio olimpico, che fa ben sperare per la caccia alla medaglia, anche quella del metallo più prezioso. «Abbiamo riportato tutti e quattro questa barca in finale dopo tredici anni di assenza - ha affermato Gentili a canottaggio.org - e tutti noi sentiamo questa responsabilità che ci fa stare bene. Sapevamo di affrontare una batteria rognosa, poiché a volte ci sono delle nazioni che fanno la gara della vita e ti mettono in difficoltà, come l’Estonia che non va mai sottovalutata (ma staccatissima dagli azzurri). Ora in questi tre giorni dobbiamo migliorare il feeling tra noi e all’interno della barca, in maniera da avere più coesione e più unione. Quell’unione che ci permette di fare la differenza e che ci contraddistingue. Il campo di gara non ci impensierisce, poiché è gestibile, basta rimanere ancora più concentrati e tutto diventa più facile. Dovevamo iniziare nuovamente a gareggiare ed era troppo tempo che questo non avveniva e oggi lo abbiamo fatto contro una Polonia che ha interpretato la gara tre centesimi meglio di noi. In finale vedremo cosa accadrà. Ora riposo, concentrazione e analisi del percorso in maniera da conoscere dove dobbiamo migliorare. perché non basta aver portato Pippo con noi in finale, ma contiamo di fare una bella gara e abbiamo lavorato per questo».
Nell’altra batteria, come da pronostico, si sono qualificate la temibile Olanda (ma con un tempo superiore agli azzurri) e l’Australia, mentre la Gran Bretagna, così come la Germania nella batteria dell’Italia, sono costrette ai recuperi.
Ha solo sfiorato l’impresa, invece, il quadruplo femminile, tornato ai Giochi dopo ben 37 anni. La casalasca Alessandra Montesano, Valentina Iseppi, Veronica Lisi e Stefania Gobbi (nella foto Canottaggio.org) sono sempre transitate al terzo posto ai primi tre intermedi e negli ultimi 500 metri hanno sferrato l’attacco alla Polonia, che in un finale emozionante, è riuscita a rimanere davanti alle azzurre per meno di 2 secondi. Prima la Cina, mentre nell’altra batteria sono passate Germania e Olanda. Ora l’Italia cercherà la finale nei recuperi (domani alle 3.50), obiettivo alla portata delle azzurre se ripeteranno la prestazione di ieri mattina. «La gara a mio parere è andata bene - ha rivelato Alessandra Montesano - eravamo molto serene e decise, cosa che ci ha aiutato molto. Inoltre, siamo cresciute tanto e sono contenta di ogni miglioramento che stiamo ottenendo. Ora abbiamo un’altra gara da fare che, per come siamo fatte, ci farà sicuramente bene e step by step ci andiamo a conquistare quello che vogliamo. Per quanto riguarda il campo di gara, bisogna saperlo gestire, stamattina il vento era laterale. Dobbiamo rimanere lucide per la gestione del vento, delle onde e degli spostamenti vari che la barca potrebbe avere».
Nelle altre gare di ieri, il doppio femminile di Patelli e Ondoli ha raggiunto la semifinale con il 3º posto, mentre Di Mauro nel singolo maschile gareggerà nei quarti, dopo il 2º posto in batteria.
E il sabato in Italia è iniziato con la bella prova del doppio PL di Valentina Rodini e Federica Cesarini, che dopo una batteria condotta sempre in testa, sono state superate nel finale solo dalla Francia, ma hanno tenuto alle spalle il temibile equipaggio degli Stati Uniti, staccando così in pass per la semifinale, in programma martedì alle 4.38 o alle 4.48 ora italiana. «Sono molto contenta di come è andata la batteria di oggi. Abbiamo fatto i primi mille metri molto bene e con un cambio di passo a meta gara che ci ha consentito di rimanere sempre in contatto con le avversarie. Tra le cose a cui dobbiamo stare attente sicuramente c'è il mantenere e migliorare la nostra lunghezza in acqua. Sarà questo uno dei punti su cui ci concerteremo nei prossimi giorni. Nella parte finale, gli ultimi 500 metri in particolare, non abbiamo forzato molto poiché era importante superare il turno e questo lo abbiamo portato a casa», ha rivelato Valentina.
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