Un arsenale e gadget degni dell’agente 007

CRONACA • Arrestato 22enne cremonese: penne usate come pistole e carte di credito come coltelli


Come un novello James Bond, ma senza l’incarico dei servizi segreti, tanto che è stato arrestato. Anzi, meglio ancora un giovane emulo di Q, che a Bond forniva armi e gadget vari per svolgere i servizi in missione.
L’arrestato è un ragazzo di 22 anni di Cremona, in possesso di un vero e proprio arsenale tra cui spiccano diversi strumenti realizzati o modificati grazie ad una conoscenza tecnica davvero sorprendente: parliamo non solo di munizioni di 44 mm potenziate con maggiorazione di polvere da sparo, ma di diverse armi da sparo consentite per l’attività di soft air modificate per trasformarsi in armi vere e proprie, e ancor più oggetti che dimostrano anche una certa fantasia. L’esempio più eclatante è una penna-pistola creata artigianalmente da un tagliavetri, dotata di una levetta che aziona lo sparo. Una normale penna in grado di fare fuoco, il che ricorda da vicino proprio uno dei gadget forniti da Q all’agente segreto 007. Per non parlare di carte di credito che si aprono diventando coltelli.
L’attività del 22enne, disoccupato, si svolgeva tra l’altro in una parte del magazzino di famiglia nascosta da una porta metallica posizionata dietro ad un armadio.
A tradire il giovane una segnalazione fatta nei giorni scorsi alla Squadra Mobile di Cremona dopo aver acquistato armi da un paese straniero dell’Est Europa. È quel che ha raccontato nel corso di una conferenza stampa il Commissario Capo Marco Masia, davanti a un tavolo che sembrava uscito fresco da una armeria cittadina. Non è stata svelata l’identità del ragazzo, che ha avuto da subito un atteggiamento collaborativo. Alle prime ore dell’alba di giovedì i poliziotti, dopo aver svolto ricerche che dimostravano l’attendibilità della segnalazione ricevuta, sono entrati nella sua abitazione per effettuare la perquisizione, che non ha dato esito. A questo punto la loro attenzione si è rivolta verso il vicino magazzino, dove appunto, ben celato, è stato scoperto il nascondiglio. Un laboratorio dove sono state ritrovate armi da sparo e soft air modificate. Lo stesso Masia ha riconosciuto l’abilità tecnica del giovane, che era sottoposto all’affidamento in prova: tempo fa era stato denunciato da un cittadino indiano per minaccia aggravata mediante una pistola, che all’epoca non fu però ritrovata. Dopo quell’episodio fu inutile l’istanza del ragazzo per avere il porto d’armi, che gli fu negato per il pregiudizio di polizia, nonostante non avesse ulteriori precedenti e nessuna notizia sembra collegarlo a reati compiuti con possesso di armi nel recente passato. Sul tavolo dunque 5 pistole idonee allo sparo, due fucili idonei allo sparo e uno in fase di restauro e fucili soft air forse destinati a nuove manipolazioni. Oltre ad altri oggetti tra cui appunto la penna-pistola e le carte di credito dotate di lame, un manichino che gli serviva per le prove di tiro (che faceva in un’area verde isolata) e anche un tirapugni risalente alla seconda guerra mondiale.
Il ragazzo si è detto semplice amante delle armi, certo a peggiorare la sua condizione c’è il fatto che tutte le armi hanno la matricola abrasa, tra l’altro con l’utilizzo di congegni professionali, il che comporta che, nel caso fossero utilizzate per compiere reati, risulterebbero irriconoscibili.
Ancora non si sa se il ragazzo partecipasse ad attività di soft air, d’altra parte l’operazione è stata condotta in pochissimo tempo e tante circostanze vanno ancora chiarite. La sua famiglia conosceva la sua passione per le armi, ma non pensava che possedesse un arsenale di questo tipo, anche perché non era al corrente del nascondiglio.
Ora dovrà rispondere di reati gravi: detenzione abusiva di armi, fabbricazione, detenzione e alterazione di armi clandestine, contraffazione, cancellazione o alterazione dei numeri di matricola.

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