All’appello mancano 1267 alberi Il censimento “dal basso” di Storti

AMBIENTE • Circa un migliaio di piante sono state eliminate a Cremona negli ultimi 15-20 anni e mai sostituite. Altre 260 attendono


Già alcuni mesi fa Gian Carlo Storti, direttore del sito Welfare Cremona Network, era riuscito a verificare il numero approssimativo di alberi tagliati in alcuni quartieri della città. Oggi lo stesso Storti ha concluso un lavoro certosino, una sorta di “censimento dal basso” dell’intera città di Cremona per il quale si è avvalso della collaborazione di diversi cittadini residenti nelle zone interessate.
La Cop26, in corso a Glasgow (di cui ci occupiamo alla pagina precedente), sta indicando che debbano essere piantati, oltre alla sostituzione di quelli tagliati, almeno 100 miliardi di alberi all’anno. E a Cremona cosa accade? È quel che si domanda il direttore, che afferma: «Siamo arrivati a stabilire che negli ultimi 15-20 anni, da diverse amministrazioni, sono stati tagliati o per pericolosità o perché seccati 1007 alberi che non sono stati più sostituiti nei luoghi originari. Non abbiamo notizie se in uguale numero siano stati ripiantati in altre parti della città».
Quali sono i motivi principali di questa mancata sostituzione
«Tre principali: incuria e scarsa manutenzione, su pressione degli abitanti gli alberi sono stati tolti per creare parcheggi, infine per un atteggiamento amministrativo e culturale: gli alberi in città sporcano, costano quindi meglio che stiano lontani dai centri abitati. Purtroppo la creazione di nuovi spazi alberati è stata una delle ultime priorità amministrative di diverse amministrazioni che si sono succedute».
In totale, come si legge dalle tabelle pubblicate, «negli ultimi 15-20 anni sono stati tagliati 1267 alberi. Ad oggi il Comune ha preso impegni precisi per ripiantarne 260 (190 in sostituzione di quelli tagliati nel 2021 e 70 nelle aree dell’ex Armaguerra). Ora, dalla Cop26 di Glasgow vengono due fortissime indicazioni: cento leader del mondo, che guidano i Paesi ospitanti l'86% delle foreste del globo, si sono impegnati a stroncare la deforestazione entro il 2030, mettendo sul tavolo adeguati impegni finanziari; inoltre si è posto come obiettivo piantumare in 10 anni cento miliardi di alberi all’anno (ovvero mille miliardi di alberi in totale) come contributo decisivo alla lotta per l’abbassamento della Co2. Visto che la popolazione mondiale è oggi di 7,753 miliardi, ne risulterebbe che si dovrebbero piantare in media 12,89 alberi per abitante per ognuno dei 10 anni».
Il comune, sostiene Storti, sta predisponendo il piano del verde. Molti ritengono che lo stesso debba contenere alcuni elementi, frutto dei suggerimenti arrivati dai cittadini. Ecco quali sono a detta dello stesso.
1) Va definito il periodo temporale di validità del piano (i dieci anni sono quelli consigliati dai vari esperti).
2) Il Comune ha dichiarato che oggi gli alberi censiti sono circa 26mila su 71mila abitanti. Definire quanti alberi devono essere piantati per ottemperare agli obiettivi posti dalla Cop26 di Glasgow 2021.
3) È da ribadire il principio che gli alberi a vario titolo tagliati siano da ripristinare entro un anno, prioritariamente negli stessi luoghi o in altri individuati più idonei. Al fine di limitare le polemiche è opportuno presentare nel futuro contestualmente il piano dei tagli e quello della ripiantumazione.
4) Per i nuovi insediamenti di ogni tipo, derivanti anche da ristrutturazioni (industriali, civili e commerciali), sono da rendere più stringenti gli obblighi di piantumazione in ragione dei mq di superficie indicando anche le specie arboree adatte a quella zona o quel terreno.
5) Poiché la legge prevede la compensazione economica nel caso di abbattimento di alberi che non possono essere ripiantumati, in questo caso si propone di costituire un fondo verde in cui far confluire queste risorse in modo da evitare che finiscano su capitoli che nulla hanno a che vedere con la gestione del piano verde.
6) Il piano dovrebbe anche prevedere alcuni azioni quali:
a) il ripristino dei viali alberati cittadini che sono stati via via smantellati in questi anni facendo convivere i parcheggi delle auto con la piantumazione;
b) il coinvolgimento del tessuto industriale e commerciale della nostra città che preveda piani di piantumazione nelle proprie aree su cui sono collocate le imprese e anche la gestione di spazi pubblici (come aiuole, ecc.) di proprietà pubblica;
c) sono da coinvolgere anche i privati chiedendo loro di piantumare nei loro giardini le essenze più adatte fornite dal Comune;
d) sono da coinvolgere le nuove generazioni nelle feste dell’albero impiegandole direttamente sul campo nell’opera di piantumazione e tenuta del verde nei cortili delle scuole di ogni ordine e grado;
e) sono da coinvolgere gruppi di cittadini e anziani a cui affidare la tenuta del verde in alcuni luoghi del quartiere con precise convenzioni.


Commenti