Simone Raineri ricorda il mitico Galeazzi


CANOTTAGGIO • Il popolare giornalista, scomparso ieri, ha raccontato l’oro olimpico del casalasco a Sydney nel 2000

ROMA - A 75 anni ci ha lasciato Gian Piero Galeazzi, che con la sua voce ha scandito le imprese azzurre soprattutto dicanottaggio e canoa. Ma anche nel tennis e nel calcio, le sue telecronache hanno accompagnato milioni di tifosi. Nato a Roma il 18 maggio 1946, Galeazzi ha legato la sua vita allo sport, prima praticandolo – vinse il campionato italiano nel singolo di canottaggio nel 1967 – e poi raccontandolo. Entrato in Rai da giornalista sportivo, fu subito inviato alle Olimpiadi del ’72 a Monaco per poi passare in tv a occuparsi delle telecronache. “Bisteccone”, questo il soprannome che gli venne affibbiato per la sua mole, fu anche inviato Rai per l’incontro di Reykjavik fra Gorbaciov e Reagan nel 1986 e passò poi a condurre trasmissioni storiche come “90° Minuto”, oltre a cimentarsi su altri palcoscenici, dal Festival di Sanremo a Domenica In, facendo anche da doppiatore per “Space Jam”, il film con protagonista Michael Jordan. Tifoso della Lazio, da anni combatteva contro una grave forma di diabete. (Fonte Italpresse).
Appresa la notizia, ho cercato subito il video di una sua telecronaca e precisamente la vittoria olimpica a Sydney 2000 del quattro di coppia, ultimo oro nel canottaggio commentato da Galeazzi e non nego di aver avuto una forte emozione, come fosse in diretta. Su quella barca c’era un giovane Simone Raineri, capovoga insieme a campioni come Sartori, Galtarossa e Abbagnale, definiti da Galeazzi “i cavalieri delle acque”. «Oggi per me, per il mondo del canottaggio e per tutto lo sport italiano - rivela Raineri - è una giornata molto triste per la perdita di Gian Piero. Non è stato solo un ottimo telecronista, ma anche un amico e grazie alle sue grandissime telecronache, ha dato una grande immagine al canottaggio, ha saputo coinvolgere ed entusiasmare la gente e quindi ha dato un valore aggiunto alle nostre imprese. Un grazie di cuore, quindi, a Gian Piero per tutto quello che ha fatto per il canottaggio e per lo sport italiano».

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