Cremo, non devi soffrire di vertigini

CALCIO SERIE B • Era dal campionato 1992-93, il primo di Gigi Simoni, che la Cremo non lottava per la promozione in serie A. Ma la stagione è ancora lunga e con tante insidie


MATTEO VOLPI
“La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare”. Cantava così Lorenzo Jovanotti, trasformando un disturbo fastidioso, in un desiderio di arrivare ancora più in alto. La nostra manìa di citazioni (visto che porta bene …) continua esattamente come la marcia incessante di una Cremonese che ormai è scattata in pole position e non può più nascondersi. Le vittorie di Cittadella e in casa contro il Parma allo Zini (ora sono 7 nelle ultime 8 giornate) hanno fatto conquistare ai grigiorossi il primo posto solitario (che mancava in serie B dall’8 novembre 1992 con Gigi Simoni in panchina) in un campionato mai così equilibrato ed ancora apertissimo a qualsiasi verdetto. La classifica è lì da vedere, con le prime cinque squadre raggruppate in quattro punti e tanti scontri diretti ancora da giocare. Alle spalle, una fascia di sfidanti ancor più fitta con ben tre squadre appaiate a 37 punti, tra le quali anche il Perugia a cui la Cremonese farà visita oggipomeriggio alle 16.15. Una gara molto difficile, contro una delle formazioni più ostiche ed equilibrate del girone. La formazione guidata da Alvini, da inizio anno, ha perso solo 4 gare contro le 5 dei grigiorossi ed è tra le formazioni che hanno subìto meno reti (solo 20 al passivo contro le 22 incassate da Carnesecchi e compagni). Dopo aver battuto in casa il Frosinone, il “grifone” è andato a vincere a Cosenza, facendo anche saltare la panchina di Occhiuzzi (al suo posto l’ex Bisoli) e arriva all’appuntamento in grande forma. Difesa a tre, con De Luca come terminale offensivo supportato da D’Urso, Matos (o Olivieri) e il sempre temibile Beghetto da contenere sull’out mancino.

In casa grigiorossa, indisponibili Politic,Valzania (a causa di una distorsione tibio tarsica sinistra con interessamento dei legamenti) e Crescenzi, mister Pecchia può senza dubbio permettersi di avere almeno due alternative per ruolo da gestire sia in avvio, che a partita in corso. La capacità del tecnico di Formia è sotto gli occhi di tutti, anche dei più scettici. La squadra lo segue, c’è fiducia e stima reciproca tra il gruppo ed il tecnico e la squadra vince, convince e diverte.

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