Quel pomeriggio la tv scoprì il calcio

5 Febbraio 1950 • Si gioca Juventus-Milan: finisce 1-7 e soprattutto è la prima partita trasmessa

(v.r.) 
Quel 5 febbraio del 1950 si scontravano al Comunale di Torino due tridenti d’attacco che hanno fatto la storia del calcio italiano. Per la Juventus Boniperti-Hansen-Praest, per il Milan Gren-Nordahl-Liedholm: i due tridenti che contrassegnarono la prima metà degli anni Cinquanta. Quel giorno al Comunale finì con un risultato clamoroso: il Milan vinse in trasferta per 7-1, anche se alla fine furono i bianconeri a vincere il loro ottavo scudetto: il Milan giunse secondo, ma si rifarà un anno più tardi.
Torniamo a quel pomeriggio d’inverno: si gioca alle 14,30 tra pioggia, fango e nebbia. Nella Juventus è titolare anche Giacomo Mari, il centrocampista di Vescovato, e con lui il dribblomane Muccinelli e Carlo Parola, celebre per essere stato immortalato nel logo delle figurine Panini in una splendida rovesciata. Parola, solitamente molto corretto, quel giorno è espulso a fine primo tempo, ma il Milan era già avanti 4-1.
Perché parliamo di questa partita? Non certo per il risultato, che rappresenta la débâcle peggiore nella storia juventina dopo lo 0-8 nel derby col Torino nel lontanissimo 1912 (ma la Juve partecipò a quel campionato con soli 10 giocatori), bensì perché quella fu la prima partita di calcio italiano trasmessa in tv.
Qualcuno di voi si domanderà: ma come è possibile, dato che la Rai iniziò a trasmettere solo 4 anni più tardi? Vero, ma… partiamo da lontano.
Come è noto le prime prove sperimentali di trasmissioni televisive avvennero nel periodo fascista (i celebri documenti dell’Istituto Luce); per la precisione le prime sono datate 1934, in capo all’Eiar di Torino. Le prime trasmissioni sperimentali iniziarono proprio a Torino nel settembre del 1939, ma nel ’40, causa entrata in guerra e bombardamenti, l’Eiar (compresi purtroppo gli archivi) fu smantellata. Nel 1944 l’Eiar diventa Rai, e la prima trasmissione sperimentale fu fatta l’11 settembre 1949 alla Triennale di Milano presentata da Corrado Mantoni, il noto Corrado presentatore tra l’altro de La Corrida. Pochi mesi dopo, il big match Juve-Milan fornisce l’occasione per riprendere una partita di calcio, anche se a vedere la partita saranno solo i residenti a Torino e dintorni, e in particolare i pochissimi che possedevano allora un televisore (soprattutto qualche locale pubblico). Quel giorno a portare le telecamere al Comunale furono i mezzi dei Vigili del Fuoco, in uno stadio gremito da 50mila spettatori, e telecronista della sfida fu Carlo Bacarelli. Da segnalare che l’Italia arrivava con 14 anni di ritardo rispetto all’Inghilterra, dove la prima partita di calcio trasmessa in tv fu Everton-Arsenal del 1936 sulla Bbc.
La programmazione ufficiale della Rai avverrà solo il 3 gennaio 1954, ovviamente in bianco e nero nell’unico programma nazionale. Tra l’altro, fra le prime trasmissioni con programmazione regolare c’è anche La Domenica Sportiva, la cui prima puntata è addirittura antecedente al ’54 (l’11 ottobre ’53, con le immagini di Inter-Fiorentina).
Che cosa via via abbia rappresentato il calcio per la televisione lo sappiamo tutti. Nel 1970 la Rai ha iniziato a trasmettere i servizi delle partite di serie A, negli anni ’80 esplode la concorrenza privata, in particolare di Fininvest (poi Mediaset), che nei primi anni si dedica ad altre competizioni, tra cui anche la Coppa dei Campioni. Arriva poi la tv a pagamento (con cui si cimenterà anche Mediaset con Premium): nel 1990 nasce Tele+, nel 1997 Stream TV, e dalla fusione delle due sorge nel 2003 Sky, tuttora la Pay tv più nota, che ha dominato il mercato negli ultimi anni, e solo quest’anno ha perso i diritti per trasmettere la serie A a favore di Dazn. Nel frattempo, a calcio si gioca sempre in 11 contro 11, con un arbitro a dirigere e per 90 minuti. Tutto il contorno, al di qua dello schermo, da quel 5 febbraio 1950 si è trasformato radicalmente.

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