Il profondo restyling di Cremona Solidale

ANZIANI • Tra un anno pronti il Centro Diurno Integrato, il Centro Alzheimer e la comunità alloggio

VANNI RAINERI
Il centro geriatrico di Cremona Solidale si accinge a cambiare volto, grazie alla ristrutturazione e messa a norma dell’ala settentrionale della palazzina storica. Per presentare i contenuti dell’intervento si è svolta ieri mattina una conferenza stampa al termine della quale è stato possibile visitare i cantieri che sono aperti dallo scorso mese di aprile.

L’obiettivo dei lavori è il trasferimento del Centro Diurno Integrato e del Centro Diurno Alzheimer al piano terra e della Comunità Duemila al primo piano, reparti attualmente dislocati nella parte sud della palazzina, che al momento non è interessata dai lavori.

Alla conferenza stampa erano presenti: Uliana Garoli, Presidente Fondazione Città di Cremona proprietaria dell’immobile, Fiorenzo Bassi, vice Presidente Fondazione Città di Cremona, Emilio Arcaini, Presidente Cremona Solidale, Alessandra Bruschi, Direttore generale Cremona Solidale, Simona Gentile, Direttore sanitario Cremona Solidale, Massimiliano Beltrami, progettista, Marco Zaniboni, direttore dei lavori, Maurizio Marchisio, direttore lavori strutture. Inoltre, i tecnici dell’impresa appaltatrice Paolo Beltrami Costruzioni Spa: Simone Pierluca, Responsabile commessa, Renato Kaneklin, direttore cantiere, Rimi Janka, capo cantiere.

L’intervento mira a recuperare parte dell’edificio esistente (Lotto 1) proponendo soluzioni architettoniche, strutturali e tecnologiche che non intacchino l’originalità del complesso, ma che garantiscano le migliori condizioni di comfort ambientale attraverso significativi incrementi di isolamento acustico, di efficienza energetica e di sicurezza. La porzione di edificio oggetto di intervento è stata sottoposta ad interventi di consolidamento strutturale necessari per il raggiungimento del miglioramento sismico e riguardano circa 3000 mq (piani terra e primo) oltre a ulteriori 4000 distribuiti tra secondo piano, interrato e sottotetto che al momento non saranno utilizzati. Il tutto distribuito sia nella parte ottocentesca della villa padronale, sia nelle parti di fabbricato aggiunte negli anni Venti e poi Sessanta e Settanta del secolo scorso.

«Si tratta di immobili di proprietà della Fondazione Città di Cremona - ha affermato Uliana Garoli -, un patrimonio importante per un progetto molto ambizioso di restauro nato prima della pandemia, quindi lungimirante, nell’obiettivo di avere luoghi sempre più adatti alla cura delle persone, come ben sapeva Luciano Somenzi che ha destinato una cospicua eredità per il recupero di questi immobili. L’impegno finanziario è rilevante, di circa 4 milioni e mezzo di euro».

Il finanziamento avviene in parte con l’eredità pervenuta dal gioielliere Luciano Somenzi, a cui è già intitolata una delle nuove palazzine, e per la parte più consistente con fondi propri della Fondazione Città di Cremona. Gli arredi degli interni saranno invece a carico dell’azienda Cremona Solidale.

«L’intervento - ha precisato Alessandra Bruschi - ci permette di tornare a regime dopo la pandemia: torneremo a 40 posti per il Centro Diurno Inegrato e altri 20 per il Centro Diurno Alzheimer, mentre al primo piano troverà posto la comunità alloggio di almeno 24 posti, con stanze sia doppie che singole tutte con bagno».

Tempi previsti? «La consegna è prevista entro un anno, con una seconda variante, oltre a quella dei bagni in ogni camera: la predisposizione al secondo piano di un’eventuale residenza leggera per l’ampliamento dell’offerta».

Il sopralluogo accompagnato dai tecnici ha evidenziato i massicci lavori al piano interrato, volti soprattutto a garantire il sostegno della struttura, e anche la chiesa sarà completamente ristrutturata. Entro i mesi estivi saranno terminati – consegna dei materiali permettendo – i lavori di rinforzo strutturale, quindi inizierà la fase di allestimento degli ambienti che dovrebbe concludersi nella tarda primavera del 2023.

Il nuovo ingresso sarà dall’ala nord, laterale rispetto all’entrata principale. Nel Centro Diurno Alzheimer saranno realizzati ampi spazi per il soggiorno e il pranzo, una palestra, un ambulatorio-infermeria, vari bagni per le diverse esigenze, un’ampia sala per il riposo quotidiano, una stanza dedicata alla terapia occupazionale, una per il porzionamento dei cibi e un ufficio. Il Centro Diurno Integrato si svilupperà nella parte centrale più antica: anche qui ci saranno zona pranzo, soggiorno, riposo, ufficio e reception con soluzioni che consentono la posa delle reti tecnologiche senza intaccare le strutture murarie. Il CDI si estenderà fino alla zona adiacente alla chiesa: qui è previsto un locale per le terapie occupazionali, la palestra con spogliatoio, ambulatorio e stanze di servizio per ospiti e personale. I serramenti saranno tutti sostituiti con nuovi infissi in legno, dotati di zanzariere e sistemi di oscuramento sul lato dove non esistono persiane. A completare l’intervento, la sistemazione delle facciate, mantenendo una differenziazione dei colori (più chiaro nella parte storica, più scuro in quelle novecentesche) che rispecchierà la situazione originaria.

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