Nazionale: il flop iridato fa male, ma non è del tutto inaspettato


FABIO VARESI
Dall’altare alla polvere, dalla zuppa inglese alla Macedonia, purtroppo il passo è stato breve. In otto mesi gli azzurri di Mancini sono passati dal trionfo europeo, al tonfo mondiale e per la seconda volta consecutiva l’Italia sarà assente alla rassegna iridata. È successo ad altre Nazionali illustri (all’Inghilterra nel 1974 e nel 1978 e alla Francia nel 1990 e 1994), ma mai da campioni d’Europa. Purtroppo il successo inglese, tanto osannato, va rivisto sotto l’aspetto tecnico e catalogato a impresa straordinaria, come accadde agli azzurri di Lippi nel 2006. Perdere con la Macedonia a tempo scaduto (nella foto il gol) e in uno stadio Barbera esaurito fa male, ma le avvisaglie di quanto accaduto giovedì sera a Palermo erano state numerose nei mesi scorsi. Ora si tira in ballo di nuovo la presenza di troppi stranieri, come accade ogni volta che la Nazionale fa flop. È vero che i giovani italiani giocano poco, ma è probabile che non siano così forti come Baggio, Totti e Del Piero, che non stavano mai in panchina malgrado i tanti stranieri. Quindi...

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