VANNI RAINERIANIMALI - Inaugurata la “Casa del gatto”, ma sempre a Milano esistono già il “CatSuiteHotel” e “Dimensione gatto”. Vacanze da sogno o coscienza pulita?
Edoardo Raspelli lo promuove come “il primo hotel solo per gatti”. È stato inaugurato pochi giorni fa a Milano, in via Soderini 9, e sta lì a dimostrare come le attenzioni verso i nostri amici a 4 zampe siano continuamente in crescita, come ampiamente dimostrato dalla spesa media mensile degli italiani, sempre più attenti alle esigenze, mediche ed alimentari, di cani e gatti.
Un business crescente, e che ora si affida anche alla ricettività alberghiera. Sappiamo bene che da tempo ci sono le pensioni per cani e gatti, ma ora ci sono pure gli hotel. D’altra parte anche per noi umani ci sono sia pensioni che hotel, dipende dalle esigenze. E dal budget.
Nella sede milanese di via Soderini esisteva già un negozio con vendita cuccioli, bagni e tosature, ora prende vita un progetto ideato da Cosetta Bosi, già titolare dell’allevamento “Casa dolce così” di gatti British Shorthair a Casorate Primo (Pavia). L’inaugurazione si è svolta con una festa interamente dedicata ai gatti con tanto di torta e taglio del nastro. Madrina dell’evento, organizzato da Francesco Lombardi “Ghyblj” e Andrea Biandrino, l’attrice Maura Anastasia, e padrino appunto il giornalista Edoardo Raspelli.
Questo che viene definito “il primo hotel solo per gatti” (di ogni razza, europei compresi) si chiama “La casa del gatto”. Afferma di offrire “un menu personalizzato e tanti i comfort, dove i gatti possono trascorrere qualche giorno in assenza del loro umano senza subire traumi, in locali riscaldati e condizionati, circondati da tante coccole, in un ambiente colorato, divertente e con tante simpatiche casette”.
In effetti sono tanti i benefici rilassanti offerti ai gatti ospiti: la musicoterapia (la musica classica pare un ottimo antistress per i piccoli felini amanti di melodie lente e rilassanti. E si citano studi universitari), la floriterapia (diffusione di essenze a base di fiori di Bach), la cromoterapia (con luce blu che pare favorire il riposo). Quanto alle “camere”, ce ne sono di tre tipi: standard per i micini abituati a vivere da soli, doppia e addirittura la suite. I “padroni” (ma è ancora politicamente corretto usare un termine simile?) hanno la possibilità di collegarsi con una webcam per monitorare in tempo reale le condizioni del gatto e interagire con lui. Sono previsti anche servizi extra, come la presa e consegna a domicilio, toelettatura, visite varie, antiparassitari e via dicendo.
C’è anche spazio alla solidarietà, anche qui proprio come per gli hotel “umani”: due camere sono riservate gratuitamente a tempo indeterminato ai gatti dei rifugiati ucraini che tra mille difficoltà riescono ad arrivare in Italia.
Ma questo che è sorto nella periferia ovest di Milano è proprio il primo hotel per gatti? Stando al web, pare di no, anzi ce ne sarebbero già due aperti nella sola Milano, che anche in questo campo è all’avanguardia in Italia. Uno è il CatSuiteHotel a Cascina Gobba, tra Milano e Monza, che offre il servizio Cat Limousine (lo stesso già visto per recapitare il gatto, che viene ritirato e poi riconsegnato a domicilio). E che dire del servizio “rete protezione balconi” per impedire al gatto di precipitare sotto? Inoltre dalla reception vengono inviate ogni giorno le foto dell’amato gatto “nelle sue migliori espressioni e situazioni”.
Nella zona sud-est, verso San Donato, c’è il Dimensione Gatto Hotel, sottotitolo “Luxury Cat Hotel”. Anche qui il “Gatto Taxi” per il trasporto, e poi fontanelle per bere, la palestra per stare in forma, la sala da bagno, la musica rilassante e reti di protezione rinforzate alle finestre. Agli umani vengono inviate non solo foto ma anche video.
Ovviamente per tutti gli hotel è previsto il servizio in camera, ça va sans dire.
A questo punto possiamo partire tranquillamente in vacanza senza preoccuparci di dove e come lasciare i nostri amici a 4 zampe, che come noi saranno sistemati in un vero hotel e potranno godersi le ferie. O no? O forse ci sorge il dubbio che chiamiamo hotel i luoghi in cui li lasciamo, gli procuriamo palestre, sala da bagno e da pranzo eccetera per alleggerire la nostra coscienza? Questa mania di “umanizzare” animali che umani non sono e hanno le loro regole, preferenze, esigenze e che pieghiamo ai nostri capricci farà loro bene? Far loro indossare vestitini di lana per affrontare i rigori dell’inverno soddisfa più le loro esigenze o il nostro egoismo?
Gli hotel non indicano il prezzo delle camere, ma pare vada dai 15 ai 30 euro al giorno. Che ci salvano appunto la coscienza, ma il dubbio è forte che a loro interessi stare nella loro casa e vicino agli umani di cui si fidano, ma questo è un altro paio di maniche.
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