Marta consegue la laurea di campionessa

CICLISMO • Impressionante la maturità con la quale ha corso e battuto la veterana Annemiek van Vleuten. Una vittoria che fa il paio con quella ottenuta in Olanda. E domani c’è la Liegi-Bastogne-Liegi


FORTUNATO CHIODO
L’azzurra cremonese Marta Cavalli ci ha condotto nell’olimpo del ciclismo con un’altra prestazione monstre nella Freccia Vallone. Brava a stoppare il gap sulla Cote de Cherave, ha poi smanettato sul cambio e messo il turbo sul terribile Muro de Huy (pendenza media del 9,8%, con quella mitica curva a pochi metri dalla fettuccia d’arrivo con punte massime del 26%, da ripetere tre volte). La Cavalli ha affiancato nel duello la superdecorata campionessa olandese Annemiek van Vleuten (classe 1982) della Movistar Team Women, l’ha scrutata ed è salita sulla vetta con una lucidità fenomenale e l’ha superata per poi trionfare come pochi giorni fa nella Amstel Gold Race. L’ormai leader del team transalpino Fdj Nouvelle-Aquitaine-Futuroscope ha tagliato il traguardo con le braccia al vento e mostrato i muscoli. Prima del successo nella prestigiosa classica delle Ardenne, Marta era arrivata 5ª nella Parigi-Roubaix (nella corsa vinta da Elisa Longo Borghini, poi 6ª nella Freccia Vallone). «Non pensavo di avere questegambe - ha rivelato Marta Cavalli - non è facile battere la van Vleuten. Lei è fortissima ed ha attaccato in modo incredibile all’ultimo chilometro. Per me è stata l’emozione più grande, perché battere un’avversaria come lei vale tanto. Abbiamo affrontato un muro difficilissimo, di 900 metri, che richiede uno sforzo intenso. Sapevo che nel finale la pendenza spianava un pochino e sono riuscita a fare la differenza. La dedica? È un successo per me e per il team. Abbiamo dimostrato di avere un grande feeling tra di noi. Le compagne mi hanno sostenuto nelle migliori condizioni possibili per tutta la corsa, annullando la fuga». Un successo frutto anche dell’attenta pianificazione, vero? «Abbiamo svolto un ultimo controllo a tutti i dettagli e ai materiali, non volevamo lasciare nulla al caso. Ora mi godo questo successo e poi penserò a Giro d’Italia e Tour de France. Adesso però lasciatemi riposare». Si fa per dire, perché dopo la Freccia Vallone, il trittico delle Ardenne in Belgio si conclude domani con la Liegi-Bastogne-Liegi e Marta sarà al via per essere ancora protagonista. Se le azzurre stanno dominando la scena internazionale, in campo maschile suona tutt’altra musica. L’86ª Freccia Vallone è stata vinta da Dylan Teuns, 30enne belga della Bahrain Victorius, che ha regolato il murciano Alejandro Valverde (42 anni della Movistar), impedendogli la sesta affermazione in questa corsa che ha fatto propria tante volte nella sua carriera. Solo 15º il primo degli italiani, il lucano Domenico Pozzovivo, 39 anni della Intermarché Wanty Gobert.

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