SANITÀ • Festa a sorpresa per il primario di Oncologia che cessa l’incarico il 1° maggio
BENEDETTA FORNASARI
Uno striscione campeggia all’altezza del sesto piano della facciata dell’ospedale di Cremona. Un cuore e una dedica: “Dr. Passalacqua che dire... semplicemente GRAZIE”. L’arrivederci al Primario di Oncologia Rodolfo Passalacqua, in pensione dal 1° maggio, è carico di gratitudine, affetto e stima. I colleghi, i pazienti e i loro familiari, i volontari e tutti coloro che hanno incrociato la loro vita con quella del dottore, esprimono il medesimo sentimento di riconoscenza per l’umanità e la professionalità che lo hanno sempre contraddistinto, tanto in ambito lavorativo quanto nella sfera personale. Tanti amici hanno voluto essere presenti alla festa a sorpresa organizzata nella sua seconda casa, casa MEDeA (l’ex limonaia in via Cà del Ferro a Cremona), sede dell’associazione di volontariato di aiuto ai malati oncologici fondata nel 2003 e di cui è tutt’ora presidente. Un augurio carico di bene all’uomo, al medico e al volontario con cui hanno lavorato fianco a fianco per anni e con cui proseguiranno, dentro e fuori dalle corsie ospedaliere, la lotta ai tumori.
“Il dottor Passalacqua ha dedicato la sua vita a noi e merita il nostro grande abbraccio”, si legge nell’invito a partecipare al saluto.
Abbracci, qualche lacrima, e tanta commozione hanno invaso il giardino di casa MEDeA, per l’occasione agghindata a festa e resa ancora più bella dalle essenze e dai fiori primaverili. Il momento conviviale si è aperto con l’omaggio al dottor Passalacqua di biglietti, lettere, messaggi ed e-mail delle persone che lo hanno conosciuto e che hanno voluto donargli un pensiero affettuoso. C’è chi ha ricordato la sua generosità, affabilità e disponibilità; qualcuno ha ripercorso la nascita del reparto di Oncologia e i cambiamenti che ne sono seguiti; altri hanno ripetuto il proprio grazie per essere stati accompagnati passo dopo passo nella tragica e dolorosa esperienza di malato oncologico. La caposala del dipartimento oncologico Morena Nazzari racconta gli oltre 17 anni di lavoro con il professor Passalacqua: «Ha lasciato una grande impronta nel nostro modo di lavorare perché ci ha insegnato a considerare il paziente a 360 gradi, a prenderci carico della persona, lavorando in équipe per soddisfare i bisogni di ciascun malato e mettendo a disposizione le nostre professionalità per aiutarlo ad affrontare la malattia. È stato un grande maestro e punto di riferimento e noi cerchiamo di seguire il suo esempio». E per il futuro, tanta felicità e tante altre soddisfazioni al “grande medico e grande uomo”.
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