Alla Vanoli regnano i silenzi e l’amarezza

BASKET SERIE A • Il general manager ha sentito il peso del fallimento stagionale ed ha deciso di farsi da parte, lasciando definitivamente la pallacanestro. E la società continua a tacere


FABIO VARESI
Certe volte il silenzio fa più rumore del frastuono. È vero che il campionato si è concluso da poco, ma la mancanza di segnali dalla società sulla prossima stagione, tiene in allarme i tifosi, pronti a sostenere la squadraanche in A2, come ha testimoniato lo striscione apparso durante il match contro Trento e che abbiamo pubblicato la scorsa settimana. L’unica notizia degli ultimi giorni è stata la dolorosa uscita di scena del general manager Flavio Portaluppi (nella foto). Sentendo la resposabilità del fallimento di questa stagione, l’ex play di Milano ed anche per tre campionati della Vanoli, ha deciso di farsi da parte: «La delusione per i risultati conseguiti, lo stress e le pressioni sopportate in queste ultime due stagioni sportive, oppure forse semplicemente il desiderio di percorrere nuove strade e affrontare nuove sfide, mi porteranno lontano dalla Vanoli e dalla pallacanestro». Parole inequivocabili, che testimoniano quanto abbia fatto male a tutto l’ambiente questa retrocessione, che rispetto a quella del 2017, è arrivata dopo che la Vanoli è entrata nelgotha del nostro basket. Purtroppo la pandemia ha sconbussolato i piani della società e con il budget così ridotto, la sopravvivenza era già un successo, ma non sempre si è riesce ad avere risultati positivi anche sul campo. Ora attendiamo lumi sul futuro di coach Galbiati, che ha comunque dato una sorta di addio al termine dell’ultima di campionato. Per ora arrivano solo segnali positivi dal vivaio, ma non si può certo pensare di affrontare la serie A2 con un manipolo di ragazzi senza esperienza, perché si gioca un buon basket anche nel secondo livello cestistico italiano, quindi serve una programmazione, da fare con coach e general manager. Non resta che cercare di essere ottimisti, anche se dagli stessi giocatori sotto contratto, non arrivano rassicurazioni. Per esempio Andrea Pecchia, che potrebbe essere uno dei pilastri del nuovo roster, pensa soprattutto e giustamente alla guarigione del ginocchio e non ai prossimi scenari biancoblu. Come dargli torto...

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