Per il capitano non è tutto da buttare

BASKET SERIE A • L’esito del campionato è sicuramente amaro, ma per il veterano della Vanoli ci sonoalcuni elementi positivi, come la crescita di Spagnolo e il lancio dei giovani del vivaio


FABIO VARESI
In attesa di un eventuale ripescaggio, al momento solo una speranza remota, la Vanoli si appresta a salutare la serie A nel malinconico match casalingo di domani sera contro Trento. Dopo Cournooh, ha rescisso il contratto in anticipo anche Verners Kohs, approdato all’Assigeco Piacenza per disputare i playoff di serie A2. La squadra di Galbiati ha quindi un roster ridotto all’osso e avranno ancora molto spazio i giovani del vivaio, che tanto bene stanno facendo nel campionato Under 19. Al capitano Peppe Poeta (quasi 37 anni) abbiamo chiesto di fare un bilancio di questa sfortunata stagione.

«Sono dell’idea che non vada giudicato l’operato di una società solo se indovina due americani e se la squadra fa due canestri in più o in meno. La Vanoli resta una società esemplare, anche in una stagione sfortunata e comunque si sapeva che arrivare alla salvezza sarebbe stato difficile. Tra le cose positive, c’è l’aver fatto crescere un campione come Spagnolo, oltre a disporre di un settore giovanile di primo livello, con ben cinque Under 19 di valore e di aver dato alla Nazionale un giocatore come Pecchia. Inoltre, la Vanoli non ha fatto mai mancare nulla ai giocatori, dimostrando la sua serietà».

Come valuti la tua stagione?

«Ho avuto alti e bassi a causa di problemi muscolari, mai accusati in passato, quindi è stata una stagione a singhiozzo, anche se ho provato a dare sempre il massimo, sia in campo che fuori. Purtroppo il livello della serie A si è alzato, quindi con un paio di scelte infelici e tanti infortuni, non abbiamo centrato l’obiettivo».

Hai già pensato al tuo futuro?

«A caldo non prendo mai decisioni. Poi a bocce ferme, magari davanti a un piatto di spaghetti allo scoglio di fronte al mare e con la mente libera, valuterò cosa fare».

Pensi che la Vanoli possa essere ripescata?

«Da un punto di vista etico, la società merita l’A1, per quanto fa nel sociale e nell’investimento sui giovani. Non è bello sperare nelle disgrazie altrui, ma se dovesse esserci, ben venga».

Per concludere, fai un appello ai tifosi per il match di domani.

«Dico che è piacevole vedere i giovani all’opera, visto che saranno grandi protagonisti. Speriamo di chiudere con una vittoria, anche se non sarà facile e ci auguriamo una buona cornice di pubblico, per salutare 13 anni molto belli in serie A».

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