Sulle tracce di San Francesco

CAMMINATE • Quattro casalaschi e un viadanese hanno percorso il “Cammino dei Protomartiri Francescani”


GUIDO MORESCHI
Quasi 120 chilometri a piedi in territorio umbro fra paesaggi magici, località ricche di storia e un’atmosfera di grande spiritualità: è questa l’esperienza che quattro casalaschi e un viadanese hanno vissuto nei giorni scorsi percorrendo il celebre “Cammino dei Protomartiri Francescani”. Roberto e Marco Madesani, Fiorenzo Bozzetti, Massimo Minghetti e Fabio Depadova sono partiti in auto alle 4.30 del 12 maggio in direzione di Terni. Qui hanno lasciato la loro vettura per recuperare la “credenziale del pellegrino” e mettersi subito in marcia per la prima tappa, quella da Terni a Stroncone. Il Cammino dei Protomartiri Francescani parte dal capoluogo di provincia umbro e attraversa le città che diedero i natali ai protomartiri Berardo, Adiuto, Accursio, Pietro e Ottone. Si tratta di un percorso circolare che interseca i luoghi dove si sviluppò la predicazione di San Francesco. La trasferta del gruppo casalasco-viadanese è proseguita, venerdì 13, con la tappa Stroncone-Calvi. Quindi Calvi-Narni (sabato 14) e Narni-San Gemini (domenica 15). Memorabile la tappa successiva, da San Gemini all’Eremo di Portaria (la Romita di Cesi). Il convento fu fondato nel 1213 da San Francesco che, secondo tradizione, qui avrebbe composto l’“Exhortatio ad laudem Dei”, considerata il primo abbozzo del Cantico di frate Sole. «Abbiamo alloggiato proprio all’interno dell’eremo, in una cella – ci dice Roberto Madesani – ed è stata un’esperienza stupenda. L’eremo non è dotato né di acqua calda né di luce. Ci sono solo silenzio e preghiera». L’indomani, martedì 17, i cinque camminatori hanno affrontato l’ultima tappa che li ha condotti di nuovo a Terni passando per Cesi e prima di risalire in auto per tornare a casa hanno raggiunto la chiesa di Sant’Antonio per ricevere il “certificato del pellegrino”. In questi sei giorni trascorsi nel territorio diocesano di Terni, Narni e Amelia il caldo si è fatto sentire come pure i dislivelli presenti in ogni tappa. Madesani e soci hanno camminato per circa sette-otto ore al giorno, ma la fatica è stata ampiamente ripagata dal piacere di muoversi fra natura e cultura sui sentieri cari al Santo di Assisi. Tra i ricordi di questo cammino spiccano il convento di San Francesco a Stroncone, il ponte di Augusto e la fortezza di Albornoz a Narni e la basilica di San Valentino a Terni, ma anche l’incontro col titolare della Sangemini Violati, appassionato cicerone della ristrutturata abbazia di San Nicolò a San Gemini. Per il prossimo autunno è già in programma un nuovo tour a piedi lungo il “Cammino delle 100 Torri” in Sardegna.

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