Cremo, l’entusiasmo di Alvini per affrontare una dura sfida

CALCIO SERIE B • Il toscano di Fucecchio non ha nascosto l’emozione di esordire in serie A dopo aver fatto tanta gavetta. «Il mercato? Mi fida delle scelte societarie»


MASSIMO MALFATTO-MATTEO VOLPI
Una scommessa all’insegna dell’umiltà. L’arrivo ufficiale di Massimiliano Alvini (nella foto Us Cremonese) sulla panchina della Cremonese apre di fatto il nuovo corso della stagione grigiorossa. Il ritorno da neopromossi nell’Olimpo della serie A sarà dunque affidato alle cure di un tecnico che viene dalla gavetta quella vera, partita dai campi amatoriali, passando un po’ per tutte le categorie dilettantistiche, fino ad arrivare a 52 anni suonati nella massima serie. Toscano di Fucecchio, passione, grinta e il calcio come ragione di vita (celebre la sua frase ai tempi del Tuttocuoio: «Non alleno per vivere, ma vivo per allenare»). La sua storia ricorda un po’ quella di Maurizio Sarri, anche perché la tesi per il patentino Uefa Pro è stata fatta proprio sul Napoli allenato da Sarri. Ieri mattina è arrivato il momento della presentazione ufficiale. «Essere qui è un enorme piacere - ha affermato Alvini visibilmente emozionato - e una soddisfazione poter parlare per la prima volta da allenatore di serie A. Sono molto felice, arrivo a questo traguardo dopo tantissimi anni, ma per me questo è un punto di partenza e non di arrivo. Ringrazio e sono grato alla proprietà e ai direttori che mi hanno fortemente voluto, per me essere a Cremona è gratificante. Stamattina il mio risveglio è stato emozionante, ti passano dentro tanti anni di sacrifici e un lungo percorso. Avere l’opportunità di allenare in serie A ti fa guardare indietro e riflettere». In parecchi, Braida compreso, l’hanno definita un allenatore moderno. «L’idea che ho avuto in questi lunghi anni di percorso e attraverso gli studi fatti è quella di voler fare un calcio dinamico e aggressivo, cercare sempre di essere dominanti nella partita, con o senza palla. Andare ad aggredire avanti, essere forti nel duello fisico e lavorare sul contrasto uno contro uno, oltre a coprire il più possibile sono alcune idee che vogliamo mettere dentro il nostro percorso. Ho ben chiaro quello che oggi vogliamo fare noi, vogliamo lottare per restare in serie A attraverso le nostre idee e con il nostro stile. Vogliamo assolutamente raggiungere la salvezza e lavoreremo tutti i giorni per conquistarla. Il mercato? Mi fido dei direttori e qualsiasi cosa va bene. Sicuramente sposo la linea green della società, aiuta avere giovani che hanno voglia di crescere. Cosa chiederò ai miei giocatori? Prima di tutto di divertirsi, perché il calcio è un gioco e noi siamo privilegiati a poterlo fare. Gli chiederò di aver voglia ogni giorno di migliorarsi, curare i dettagli e non essere calciatori mediocri. Un professionista non può essere mediocre nei valori che il calcio trasmette». Alvini ha firmato un contratto biennale e in questa nuova sfida sarà affiancato dai suoi collaboratori fidati: si tratta del vice Renato Montagnolo, dai preparatori atletici Paolo Artico e Stefano Taparelli, dei portieri Massimo Gazzoli, dal collaboratore tecnico Francesco Bonacci e dal match analyst Vittorio Vona. Poi è stata la volta del consigliere strategico grigiorosso Ariedo Braida, che ha lanciato un messaggio molto chiaro dall’alto della sua esperienza: «Abbiamo ottenuto il grande traguardo di riportare la Cremonese in serie A dopo 26 anni, un percorso che per me è iniziato un anno e mezzo fa. Ora c’è tanta voglia di lavorare e faticare per mantenere la categoria, dobbiamo avere in testa un valore ed una consapevolezza. Sappiamo a cosa andiamo incontro, ci saranno tantissime problematiche e ci dobbiamo preparare, restando uniti per superare tutte le difficoltà alle quali andremo incontro. Vogliamo fare una squadra competitiva e ci auguriamo di riuscire a dare al nostro mister le opportunità che avremo sul mercato, che sarà difficile e complicato. Abbiamo scelto Alvini perché è uno di fatica e lavoro, con la parola d’ordine umiltà ed ancora umiltà». Ora serve capire però davvero che squadra avrà a disposizione. Tra i pali, alla luce del recente infortunio rimediato con la Nazionale Under 21 diventa difficile ipotizzare in una conferma di Marco Carnesecchi, che resterà fermo per alcuni mesi e verrà pertanto gestito dall’Atalanta. Al suo posto sembra prendere sempre più credito la candidatura di Leandro Chichizola, portiere argentino che quest’anno era a Perugia con Alvini, così come sembrerebbero ben avviate le trattative per le permanenze in grigiorosso di Sernicola dal Sassuolo, Caleb Okoli dall’Atalanta e Zanimacchia dalla Juventus, che potrebbe anche prestare il bomber Brunori, esploso a Palermo. Più difficile, ma solo sulla carta, avere ancora in grigiorosso Fagioli dalla Juventus e Gaetano dal Napoli.

Ma nulla è impossibile con la coppia Braida-Giacchetta. Saranno loro, in modo principale a mettere la faccia e garantire sia per Alvini che per la rosa che si andrà a formare.

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