Dalla Lega a Fratelli d’Italia: un triplo salto carpiato

Zagni, che ha scelto il partito della Meloni con Chiodelli e Burgazzi, si spiega alla luce dei prossimi appuntamenti elettorali


BENEDETTA
L’addio alla Lega da parte di Alessandro Zagni, Roberto Chiodelli e Pietro Burgazzi, ex segretario cittadino del Carroccio transitato nel gruppo misto prima di approdare nel partito della fiamma tricolore, ha generato un ribaltamento della rappresentanza dei due partiti nel Consiglio comunale di Cremona, certificando la leadership di Fratelli d’Italia ora alla guida dell’opposizione in qualità di primo gruppo consiliare di minoranza. Due, in sintesi, le principali motivazioni che hanno spinto i tre consiglieri a compiere il passaggio: ideologica e politica. Immediata e pungente la replica della Lega di Cremona che, tacciata di essere ostaggio delle scelte di Milano, difende il suo operato e rivendica il suo peso politico a livello locale. Un botta e risposta a suon di comunicati stampa che, secondo Alessandro Zagni, raggiunto telefonicamente per un’intervista, rientra nella normale dialettica politica senza sconfinare in attacchi personali o in pretestuose prese di posizione.
La Lega di Cremona ha espresso senza troppi giri di parole il proprio disappunto per l’addio di tre consiglieri comunali che hanno deciso di unirsi alle fila di Fratelli d’Italia. Ritiene che ciò possa in qualche modo minare l’alleanza in vista delle ormai prossime elezioni regionali e per le amministrative del 2024?

«Il mio passaggio a Fratelli d’Italia è frutto di una valutazione tesa a rafforzare la proposta territoriale del centrodestra in vista degli importanti appuntamenti elettorali del 2023 e 2024. Tre anni fa il candidato sindaco del centrodestra a Cremona venne imposto da Milano. Vogliamo cambiare le cose ed evitare che anche nel 2024 vada in scena lo stesso copione, perché la Lega è la stessa di allora, subisce le dinamiche politiche regionali e non ha la forza di difendere sul territorio la volontà dei cittadini cremonesi, che hanno il diritto di indicare il proprio candidato primo cittadino. Cremona, inoltre, non è nemmeno rappresentata nella Giunta regionale uscente, a forte trazione leghista. La mia scelta, e quella dei miei colleghi, non è dettata da ragioni di opportunità ma va letta e interpretata con senso di realtà. In generale, infatti, è in corso già da tempo una migrazione di voti a favore del partito di Giorgia Meloni come dimostra l’esito delle urne dello scorso 25 settembre. L’iscrizione e la militanza in Fratelli d’Italia ha il fine di incrementare l’autorevolezza della forza politica rappresentativa del centrodestra, riconoscendo che questo partito ha la capacità di trainare il centrodestra. Mi sento vicino e in sintonia con il modo di intendere e di fare politica di Fratelli d’Italia, un’azione politica basata sul coraggio e sulla concretezza».

Il suo nome risulta ancora tra i papabili candidati al ruolo di sindaco di Cremona. Il suo approdo a Fratelli d’Italia potrebbe alterare gli equilibri politici interni?

«Quando ho incontrato per la prima volta i vertici di Fratelli d’Italia hanno tenuto a precisare di aver sostenuto nel 2019 la mia candidatura a sindaco. Una sottolineatura che attesta stima e fiducia nei confronti della mia persona. Non spetta a me auto candidarmi, sarà il partito a individuare le figure più idonee a rappresentare il territorio e ad avanzare proposte. Io resto a disposizione».

Come coniuga il programma della Lega con quello di Fratelli d’Italia, in particolare rispetto al tema dell’autonomia differenziata?

«Il tema è nel programma di Governo e sono favorevole al provvedimento. La Lega ha governato per tanti anni, prima con il centrodestra e recentemente sia con il governo Conte sia con il Governo Draghi, e non è mai riuscita a raggiungere il risultato promesso ai suoi elettori (lo dico con dispiacere avendo militato nel partito per quindici anni). Mi auguro sia finalmente giunta la volta buona anche se devo dire che oggi le battaglie della Lega sono praticamente sovrapponibili alle linee programmatiche di Fratelli d’Italia. Entrando nello specifico ravviso una sostanziale differenza per quanto riguarda la Flat tax. La Lega la invoca per tutti al 15%, una proposta a mio avviso elaborata frettolosamente e che pre- senta lacune tecniche. FdI la propone, intelligentemente, solo per i redditi incrementali. Si tratta di una proposta sostenibile per le casse dello Stato e premiale per- ché incentiva l’aumento del fatturato. Per il resto non trovo differenze».

Su quali problemi intendete indirizzare il vostro impegno e quale lavoro vi aspetta in sede di Consiglio comunale ora che siete il primo partito all’opposizione con cinque rappresentanti?

«Fratelli d’Italia ha dimostrato un’ottima organizzazione sia a  livello di segreteria del partito sia da un punto di vista operativo grazie alla costituzione di un ampio gruppo di lavoro composto da oltre trenta persone che, in base a competenze specifiche, forniscono indicazioni, elaborano proposte e contribuiscono al per- corso programmatico con efficacia dando valore e qualità all’azione politica. Facciamo parte della coalizione di centrodestra e vogliamo presentarci uniti alle prossime sfide elettorali con la consapevolezza e la volontà che dobbiamo aprirci maggiormente alla città, coinvolgendo quelle realtà che condividono i nostri valori e sono a noi più vicine ma che si sentono isolate e spaesate. Per esempio, dobbiamo dialogare e dare voce al mondo del terzo settore e della comunità cristiana facendo convergere una proposta di rilancio per Cremona. Faremo opposizione senza sconti e non per tirare a campare nell’ultimo anno e mezzo di mandato ammi- nistrativo. Decoro, ordine, pulizia e sicurezza sono le urgenze sulle quali intervenire immediatamente e rappresentano le priorità per una città che desidera di- ventare attrattiva e offrire un’elevata qualità di vita. L’attuale sistema di raccolta dei rifiuti si è rivelato fallimentare perché la raccolta puntuale presenta diverse criticità e implica una gestione complessa per i cittadini. A ciò si aggiunge che in alcune zone della città i rifiuti esposti dagli esercizi commerciali spesso stazionano sui marciapiedi o a bordo strada per un giorno prima di essere ritirati. Per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza, infine, posso affermare che è grande la preoccupazione e disagio generalizzato per il fenomeno dilagante e incontrastato delle baby gang».

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