La disoccupazione è un problema che dilaga in tutta l’Italia, e se già la situazione è critica, lo è ancora di più quando si analizzano i dati sull’occupazione femminile.
Nel nostro paese solamente 1 donna su 3 ha un lavoro regolarmente retribuito e secondo le statistiche del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, nel 2021 l’occupazione era pari al 49%. Il tasso di occupazione degli uomini invece è molto piu alto.
La situazione è stata ulteriormente aggravata dalla pandemia che ha portato moltissime donne a perdere il proprio posto di lavoro, tuttavia la causa principale è che ancora oggi, alla donna viene attribuito il ruolo di madre e casalinga.
Quant’è il divario di genere fra uomo e donna nel lavoro?
Il Global Gender Gap Report del 2022, per analizzare il divario di genere fra uomo e donna nel mondo prende in considerazione 4 fattori:
posto. Le donne hanno meno opportunità rispetto ai loro colleghi uomini e questo può essere attribuito ad alcuni fattori.
Per prima cosa si è notato che all’aumentare del numero di figli aumenta anche il tasso di disoccupazione, questo non solo perché molte donne decidono di interrompere la propria carriera lavorativa ma anche perchè portare avanti una gravidanza se si è dipendenti non è semplice. Tantissimi datori di lavoro decidono di assumere uomini così che in futuro non si presenti questa eventualità.
In secondo luogo, il 30% delle donne ha ancora contratti part-time mentre se guardiamo ai dati degli uomini solamente l’8% non ha un contratto full-time. Ma perchè? Perché ancora una volta, ricade sulle donne la responsabilità di prendersi cura dei figli: andarli a prendere a scuola o portarli alle attività extra-scolastiche.
Le proposte di legge per ridurre il Gender Gap
Le cause che portano il nostro paese ad avere un divario così grande fra uomo e donne sul mondo del lavoro, come si è visto, sono radicate nella cultura. Ecco perché il governo ha sviluppato delle iniziative che favoriscono l’occupazione femminile.
Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stata introdotta la Certificazione della Parità di Genere la quale viene assegnata alle aziende che hanno un punteggio minimo del 60%. Questo attestato valuta la parità di genere all’interno delle organizzazioni.
Un’altra iniziativa è l’Esonero Contributivo del 100%. Si tratta di agevolazioni fiscali che vengono riconosciute alle aziende che decidono di assumere donne che si trovano in una
situazione di svantaggio e difficoltà. Queste organizzazioni vengono quindi esonerate dal pagamento dei contributi lavorativi che verranno coperti dallo Stato.
Tantissime associazioni oggi stanno cercando sempre di più di limitare questo divario con l'obiettivo di eliminarlo definitivamente in futuro, ma la situazione non sembra che stia cambiando velocemente quanto ci si aspetta.
Fonte: https://fondazioneidea.it/blog/disoccupazione-femminile-in-italia/
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