BASKET SERIE A2 - Ripartita dalla Promozione nel 2014 con la famiglia Ferraroni, la gloriosa società oroamaranto ha ottenuto cinque salti di categoria e ora un’importante salvezza
ALEXANDRO EVERET
Anno 2014, la rinata Ferraroni JuVi si accinge a iniziare il campionato di Promozione, nelle palestre della provincia. Bisogna avere in mente questo per capire la portata dell’impresa oroamaranto, con una salvezza conquistata addirittura in anticipo (manca ancora una giornata) e pienamente meritata in quella A2 ricca di piazze storiche e gloriose. La JuVi poteva sembrare una intrusa ai più scettici, ma ha dimostrato sul campo di meritarsi la categoria. Coach Crotti, indimenticato artefice della promozione, ha dovuto affrontare tante difficoltà e ha finito col pagare con l’esonero, ma lascia comunque un buon ricordo. Il suo sostituto, Paolo Moretti ha portato però tanta esperienza ed è riuscito a compattare la squadra, piazzando il filotto di vittorie decisivo. La famiglia Ferraroni ha messo a disposizione le risorse per essere competitivi e il direttore sportivo Marco Abbiati, pur con qualche inevitabile errore, ha complessivamente fatto un buon lavoro, costruendo un roster competitivo, che ha raggiunto l’obiettivo. Non bisogna dimenticarsi che questa JuVi doveva ruotare intorno a Blake, invece un grave infortunio lo ha tolto presto di mezzo. Ricostruirsi in corsa non è mai facile, ma la JuVi ci è riuscita. Ovviamente, al centro della festa ci sono i giocatori: da Allen, che ha risolto partite come quella di Ravenna, a Douvier arrivato a portare punti e giocate a stagione in corso, da Fanti a Nasello, da Vincini a Giulietti, passando per tutti gli altri. Il punto è proprio questo: la salvezza non porta una sola firma, perché una impresa così complicata poteva essere raggiunta solo giocando di squadra e la JuVi ha saputo farlo, soprattutto nel momento decisivo, con tutti i ragazzi che hanno portato il loro mattoncino alla causa. Ora bisognerà pensare all’anno prossimo (e prima ancora alla partita di domani a San Severo, molto importante per gli avversari), ma prima è doveroso festeggiare per qualche giorno, perché è il punto più alto nella storia oroamaranto.
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