Grande Vanoli: hai tenuto fede ai pronostici estivi

BASKET SERIE A2 - Aldo Vanoli ad inizio stagione puntava con fiducia all’immediato ritorno in serie A e a traguardo raggiunto ha voluto dare merito solo alla squadra


FABIO VARESI
«Il nostro progetto punta a fare un buon campionato, per cercare di riconquistare la massima serie. Per riuscirci, abbiamo bisogno del sostegno di tutti e sono convinto che non mancherà. I risultati eccellenti del nostro settore giovanile, sono stati uno stimolo per andare avanti, dopo una retrocessione difficile da digerire». Con queste parole, esattamente un anno fa Aldo Vanoli presentava la nuova stagione, quella del riscatto dopo una dolorosa retrocessione, che ha riportato la squadra in A2 dopo 13 anni. Il presidente ha deciso di tornare in prima persona ad occuparsi della sua creatura, affidandosi a un uomo di fiducia come Andrea Conti, che da decenni fa parte della famiglia biancoblu. Centrare subito la promozione non è mai facile e lo sa bene l’ambiziosa Cantù, ma alla Vanoli Basket sanno fissare gli obiettivi, senza mai fare il passo più lungo della gamba. La stagione è iniziata quindi tra l’ottimismo generale, ma in pochi speravano che si trasformasse in un trionfo. Sì, perché quello che ha fatto la squadra di coach Cavina, anche lui voglioso di riscatto, è qualcosa di eccezionale, visto che sono state messe in bacheca nell’ordine Supercoppa, Coppa Italia e vittoria dei playoff, perdendo un solo match su dieci, tra l’altro in modo rocambolesco. E visto che tra le due promosse (l’altra è la sorprendente Pistoia), la Vanoli è quella con la miglior testa di serie, può fregiarsi del titolo di campione d’Italia di A2. Al termine del decisivo match con Forlì, sono sceso in campo per complimentarmi con Aldo Vanoli, che ha però voluto precisare: «Sono stati bravi i ragazzi e l’allenatore per questo immediato ritorno in serie A». Non falsa modestia, ma la sua solita voglia di non essere al centro della scena, anche se i suoi meriti non sono assolutamente in discussione. Ciò significa che non verranno commessi gli errori del recente passato, perché la società non ha alcuna intenzione di perdere di nuovo la massima serie, viste le difficoltà per conquistarla.

STAGIONE TRIBOLATA

Ora sono saliti tutti sul carro dei vincitori e come ha ribadito Cavina, con molta eleganza, «c’è posto per tutti». Ma durante questa lunga ed estenuante stagione, non sono mancate le critiche per le tante sconfitte negli scontri diretti. Il coach e i suoi ragazzi hanno però tirato sempre dritto per la propria strada, consapevoli che i match che contavano erano quelli nei playoff ed infatti nella post season i biancoblu sono stati perfetti. Per chi ha la memoria corta, dobbiamo ricordare che a metà gennaio la Vanoli ha perso Cannon, uno dei colpi di mercato della scorsa estate, che si è rotto il tendine rotuleo del ginocchio sinistro ed ha finito anzitempo la stagione. Prima di questa perdita si era fermato Lacey, sostituito a gettone dal veterano Tabu. Non era facile sostituire Cannon con un elemento funzionale al gioco della squadra, ma Conti e il suo staff sono stati bravi ad individuare in Pacher, tagliato da Trieste, l’elemento giusto per puntare alla promozione. La sfortuna si è però accanita sui biancoblu, visto che per altre due volte si è fermato Lacey, l’ultima addirittura durante i playoff. Un’assenza che non si è però sentita, perché la squadra ha moltiplicato le forze ed ognuno si è preso maggiori responsabilità nei momenti chiave dei match. Il resto lo hanno fatto le giocate di Denegri (mvp della post season) e dello stesso Lacey (recuperato in extremis), che hanno propiziato le due vittorie di Forlì, decisive per arrivare all’apoteosi del PalaRadi.

I PROTAGONISTI

Come detto, Denegri e Lacey si sono presi spesso la scena, ma tutti hanno dato il proprio contributo per rendere questa stagione indimenticabile. A partire dal lavoro oscuro di Piccoli, eccellente difensore, ma importante anche in fase realizzativa, tanto da essere votato come mvp della final four di Coppa Italia. Anche se a fasi alterne, prezioso è stato il contributo di Caroti, che con due bombe consecutive, è stato molto importante in un momento difficile in gara 2 a Forlì. Poi ci sono i due giovani di belle speranze Eboua e Mobio, cresciuti molto nel corso della stagione, confermando di essere due talenti che possono fare molta strada ed arrivare anche in pianta stabile in Nazionale. Un discorso a parte merita il capitano Pecchia, che ha faticato molto a recuperare dal grave infortunio patito sul finire della scors stagione, ma con il passare dei mesi è diventato sempre più importante per il roster biancoblu, trascinato nella prima parte del match decisivo per la promozione. Importante, anche se a intermittenza, il fromboliere Alibegovic, che ha spesso spaccato le partite con le sue triple in serie. Dicevamo delle dolosa perdita di Cannon, che fino all’infortunio ha dimostrato quanto fosse importante la sua presenza sotto le plance, ma il suo sostituto Pacher ha comunque fatto il suo dovere, anche se con caratteristiche diverse, visto che si tratta di un lungo che preferisce giocare oltre l’area. Pochi minuti, infine, per Ndzie, ma l’esperienza accumulata stando a fianco di giocatori più esperti, gli sarà utile per il prosieguo della sua carriera. Cavina ha ringraziato anche Tabu, che a 37 anni si è messo a disposizione in attesa del recupero di Lacey, il giovane Gallo che a metà stagione è andato a farsi le ossa a Orzinuovi in serie B e i ragazzi del settore giovanile, che a rotazione hanno trovato posto in panchina e sono stati molto utili durante gli allenamenti. Per quanto riguarda il coach, dopo l’amaro ritorno a Sassari, ha accettato di ripartire dalla serie A2 con la pressione di vincere a tutti i costi ed ha centrato l’obiettivo alla grande, presentando ai playoff la miglior versione della propria squadra. Ma nella categoria superiore, anche lui dovrà alzare l’asticella. Ora però è solo tempo di festeggiare con i propri tifosi, come è accaduto ieri sera nel locale Chiave di Bacco.

IL FUTURO

Pur essendo legati a tutti i protagonisti di questa splendida cavalcata, l’approdo in un campionato molto difficile come la massima serie impone scelte di mercato anche dolorose. Ciò significa che almeno metà del roster non troverà spazio nella prossima stagione. Ipotizzando la sola conferma di Lacey e dando per scontata la scelta dei cinque stranieri, la società è chiamata al difficile compito di scegliere quattro elementi affidabili, tra i quali un play e un lungo di qualità. Dovrebbero essere scontate le conferme di Denegri e Pecchia, ma anche di Eboua e Mobio, questi ultimi due in grado di crescere ancora, soprattutto a livello tecnico. Da valutare, invece, il futuro di Alibegovic. Con due retrocessioni in un campionato a sedici squadre, la lotta per la salvezza riguarda sempre un bel numero di formazioni. Stavolta a finire in A2 è stata Trieste, che non sembrava tra le meno attrezzate, ma che al termine di un’ultima giornata rocambolesca, ha finito per fare compagnia alla matricola Verona. Prima di vedere come si muoveranno tutte le piazze sul mercato, è difficile ipotizzare chi lotterà per salvarsi, ma si può comunque già prevedere che le gerarchie saranno simili a quelle di una stagione che si è conclusa solo ieri sera con la decisiva gara 7 della finale playoff tra Milano e Virtus Bologna.

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