Si deve già pensare al futuro della Cremo

CALCIO - Sabato sera contro la Salernitana si conclude una stagione che ha deluso le aspettative degli appassionati tifosi grigiorossi. Poi si dovrà subito pensare al prossimo campionato


MATTEO VOLPI
A testa alta, ma con tanto amaro in bocca. Sabato sera la Cremonese si congederà definitivamente dalla serie A ospitando allo Zini la Salernitana, in quello che sarà l’ultimo atto di una stagione purtroppo ricca di illusioni. Gli innumerevoli dibattiti che si sono alternati tra gli appassionati sembrano trovare tutti i medesimi colpevoli: i dirigenti (Giacchetta e Armenia i più bersagliati, ma anche la figura troppo passiva di Braida, non può essere esente da colpe) che hanno sbagliato troppe scelte, in primis quella del tecnico. La nostra impressione è che l’estate scorsa la società abbia deciso di prepararsi alla serie A badando prima alla forma e poi, con quello che avanzava, alla sostanza. Gran parte delle risorse sono state destinate al rifacimento dello stadio, diventato in pochi mesi un piccolo gioiellino a suon di investimenti che, inevitabilmente, hanno finito per limitare il budget da destinare alla costruzione di una rosa all’altezza e alla scelta di un tecnico idoneo ed esperto, dopo l’addio di Pecchia. Mister Alvini, pur di giocarsi una chance in serie A, ha sostanzialmente dovuto accettare una rosa costruita con “quello che arrivava” e definita con forte ritardo: il ritiro estivo è stato fatto a Dimaro, dopo che il Napoli aveva terminato il suo in uno scenario ancora tutto tinto di biancazzurro per le strade. Primo segnale poco rassicurante, davanti ad un palcoscenico così importante come la serie A, ma l’entusiasmo della piazza sembrava essere così forte da convincere persino il tecnico toscano a poter davvero provare a giocare a viso aperto contro chiunque, pur con quella squadra in mano. Nelle 18 gare di campionato la squadra guidata da Alvini ha totalizzato solo 7 punti (7 pareggi, 11 sconfitte e nessuna vittoria), subendo 34 reti e segnandone solo 13. Un disastro. Mister Ballardini è salito in sella tardivamente, ovvero a metà gennaio dopo che la società lo ha dovuto convincere alzando l’ingaggio e questo ha ulteriormente limitato il restante mercato di riparazione di gennaio, dal quale sono arrivati Ferrari, Benassi e Galdames. Nelle 19 gare con il tecnico ravennate sono arrivati 17 punti complessivi, frutto di 4 vittorie, 5 pareggi e dieci sconfitte. Il tutto senza considerare la Coppa Italia, dove è arrivata una parziale consolazione stagionale con la qualificazione in semifinale e dopo aver eliminato Napoli e Roma rispettivamente negli ottavi e nei quarti. Troppo poco per meritare la serie A. Ora non c’è da perdere tempo, perché la storia insegna che le retrocessioni sono sempre molto pericolose e devono essere gestite in tempi rapidi, per dare nuove prospettive quasi immediatamente.

PREPARAZIONE ESTIVA Già stabilite le date: dal 15 al 29 luglio a Pejo, comune dell’omonima valle trentina. In collaborazione con il Comune di Pejo e il Consorzio Val di Pejo, la società grigiorossa potrà preparare al meglio la nuova stagione nello scenario suggestivo del Parco Nazionale dello Stelvio, il parco naturale più esteso delle Alpi. Durante il periodo, lo staff e la squadra soggiorneranno presso il Kristiania Pure Nature Hotel, a Cogolo di Pejo, mentre gli allenamenti si terranno sul campo sportivo e nella palestra della frazione Celledizzo.

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