CALCIO - Lo rosa grigiorossa è indubbiamente di prim’ordine, soprattutto dopo il reintegro di Okereke, ma in questo inizio di stagione ha faticato. Da Reggio è lecito attendersi un altro rendimento
MATTEO VOLPI
Una Cremonese dal grande potenziale, ma ancora in versione troppo ibrida. Come nelle moderne autovetture il cui motore termico si inserisce solamente dopo un certo numero di giri, questo primo assaggio stagionale di grigiorosso ha messo in luce una squadra con una identità forte e chiara, ma in grado di esprimersi ancora a velocità piuttosto ridotte. La mano di Ballardini si vede: semplicità tattica e pochi fronzoli, con asse portante imperniato su elementi di rango ed esperienza, ma dal passo lento come Vázquez, Bertolacci, Coda che sono andati ad aggiungersi ai già presenti Castagnetti, Buonaiuto, Ciofani e Bianchetti, fasce di sprint con i vari Sernicola, Zanimacchia, Quagliata e mezz’ali d’assalto come Abrego, Collocolo o Pickel. In porta Sarr sta convincendo, in difesa Ravanelli e Lochoschvili sono alternative di prim’ordine per la B, come lo sarà David Okereke, potenzialmente l’acquisto più importante della sessione di mercato. La permanenza del nigeriano permetterà di sostituire l’infortunato Afena Gyan, impreziosendo la rosa di un autentico top player per la categoria. Se resterà motivato, dopo il rifiuto della prima gara, all’Okereke che conosciamo basterà poco per riconquistare tutti. Per il resto, come prevedibile, questo primo assaggio del campionato di serie B ha detto ancora poco. Le premesse che per Lecco e Feralpisalò potesse essere una stagione complicata erano chiare da settimane, per il resto i veri valori dovranno ancora emergere già dopo questa prima pausa per le nazionali. La Cremonese tornerà in campo sabato prossimo a Reggio Emilia con l’obiettivo di rimettersi in marcia verso le prime posizioni di classifica che ora attendono i grigiorossi. Il mercato estivo si è chiuso, mister Ballardini ha ottenuto i nomi importanti che aveva chiesto ed ora non resta che attendersi un campionato di vertice. All’ombra del Torrazzo l’ambiente è caldo e vuole vivere una stagione di gioie, dopo le grandi illusioni della passata stagione tra i grandi della serie A.
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