Luca, teenager salito sul tetto del mondo

BOCCE - Domaneschi (16 anni del Flora) ha vinto il titolo iridato in Algeria in coppia con Ginevra Cannuli. Le emozioni raccontate dai genitori


MASSIMO MALFATTO
Gioia iridata per il boccismo cremonese, firmata Luca Domaneschi. Il 16enne portacolori del Flora, in coppia con la marchigiana Ginevra Cannuli (nella foto), ha conquistato il prestigioso titolo mondiale ad Orano. Un cammino splendido quello della coppia azzurra sulle corsie algerine, iniziato in salita (sconfitta con il Paraguay), ma proseguito alla grande con il successo sull’Argentina (8-5), sull’Algeria (9-2). Finale ricca di emozioni, sconsigliata ai deboli di cuore e successo degli azzurri sui paraguaiani per 7-6.

Luca è rientrato a casa nei giorni scorsi debilitato da febbre alta, tosse, raffreddore ma con la prestigiosa medaglia d’oro al collo. «Un’emozione forte - confessa papà Giuseppe - che è sfociata in un urlo liberatorio: “campioni del mondo!”, Questo è sempre stato il sogno di Luca fin da bambino ed è diventato realtà. Sono felice per l’obiettivo centrato da Luca, ma soprattutto siamo orgogliosi per come ha affrontato sempre le competizioni, con rispetto, educazione e leggerezza. Questo sport ha creato legami forti e amicizie profonde, spero che questo accompagni ed insegni a Luca i veri valori della vita nel suo percorso di crescita. Ringrazio chi ha creduto in lui, un abbraccio ai suoi compagni di squadra, ma soprattutto allo staff azzurro che ha seguito questi ragazzi nella trasferta algerina».

Ad una settimana di distanza chi non ha ancora smaltito il piacere e la delizia del successo del figlio è la mamma Michela: «I momenti più emozionanti per me sono stati i “fuori onda”, quando dopo ogni partita le telecamere restavano fisse sul campo senza telecronaca: vedere mio figlio con tutto il team festeggiare è stato indescrivibile. Luca è un ragazzo umile, semplice e spontaneo, mai sopra le righe. Freddo in campo, corretto e determinato e queste doti penso lo abbiano portato sul tetto più alto del mondo».

Una finale ricca di emozioni, vero? «Stavo malissimo, ansia a mille, sfociata poi con un pianto liberatorio e di felicità a partita conclusa, condivisa con persone che gli vogliono bene e credono in lui. Il suo sogno si è avverato e sono certa che questo titolo non lo cambierà, ma che sarà solo un tassello per poter proseguire con questa passione e togliersi altre belle soddisfazioni».

Commenti